Marcella ci ha inviato la cronaca della gara di salto in alto ventrale che ho avuto la faccia tosta di fare sabato scorso.
‘Una decina di giorni fa la mia amica Francesca Ragnetti mi segnala che sabato 11 alla Farnesina nel corso della manifestazione “atletica anno 2015” ci sarebbe stata una gara di salto in alto con stile esclusivamente ventrale. L’insolito evento si tiene in onore di Vladimir Jascenko e in occasione della presentazione di un libro sulla sua breve e tormentata vita. La cosa mi incuriosisce, anche se di salto ventrale non so proprio niente.. La quota di ingresso è 1 metro. Mercoledi 8 abbiamo l’allenamento alla Farnesina, diluvia e Marco ha in serbo per noi un bell’allenamento di ripetute massacrante e io di fare troppa fatica questo periodo non ne ho voglia. Mentre Marco, Angelo, Fabio e Mauro se la sudano in pista io provo il salto ventrale su una pedana bagnata e tappetone fracico. Salto 1,10 (l’altezza di Tommaso) e poi mi fa male il ginocchio. Rimango col dubbio, Francesca mi dice che ha la febbre e non verrà. Sabato mattina mi faccio le salite e una blanda trasformazione e poi decido di andare, mi presento alla Farnesina. Sono l’unica concorrente donna e quattro uomini tra cui una vecchia gloria del salto in alto over 65. Il clima delle gare di salto in alto è allegro come le altre volte, ci si incoraggia e si danno consigli. In prova salto 1,10 ma il mio stile di scavalcamento della seconda gamba non è proprio ortodosso (mi sento un po una rana) e mi provoco un mezzo stiramento alla coscia. Prova anche Juma che incoraggiato dal giudice e dai partecipanti salta benissimo 1,10. In gara non vado oltre la misura di 1,10 ma arrivo comunque prima come unica partecipante. Chiamata alla premiazione un po mi vergogno per la misura scarsa ma sono molto contenta di aver partecipato a questo evento. Mi danno in premio un diario dell atleta e il libro su Jascenko con tanto di dedica.’