Marcella ci invia il resoconto della gara master in pista in cui si è cimentata nel… salto in alto!
“…mi vergognavo anche di dirlo perchè avevo paura di fare una figuraccia, invece è andata bene, ho fatto più punti con questa gara che con quella dei 1500 o dei 3000, il livello della competizione tuttavia era bassino..” (il che, detto per una gara di salto in ALTO, ndr)
Domenica 22 giugno gara master in pista, recupero di domenica scorsa giornata di diluvio. Salto in alto. Specialità mai fatta. Arrivo seconda con 1,26!!!! mi è proprio piaciuta!
ma come sono arrivata a fare la gara di salto in alto?
in realtà mi ero iscritta alla gara dei 1500 di sabato 14, nella speranza che dopo il secondo trattamento di onde d’urto sul piede la tendinite si sarebbe risolta. Non corro per una settimana ma quando sabato mi faccio un giro di pista realizzo che di correre il 1500 non se ne parlava proprio. Il mio problema è che per me rinunciare a fare qualcosa è veramente difficile e quando ho visto Alessandro, Stefano e Paola che prendevano i pettorali mi è venuto in mente un “piano B”: ho chiesto se potevo cambiare la mia iscrizione con un altra gara. Per usare il meno possibile il piede destro la scelta era tra getto del peso (direi proprio di no), giavellotto (potrebbe essere, ma non ho mai tenuto un giavellotto in mano, potrei infilzarmi), salto in alto, sì ho sempre desiderato fare una gara di salto in alto, un paio di volte ho provato con i bambini e i miei salti non facevano poi così schifo. Poi nell’alto stacco di sinistro, il piede sano. Mi dicono che il cambio si può fare. chiedo a Juma se mi vuol fare da coach e spiegarmi la tecnica e lui è tutto contento. Questa scelta mi mette di buonumore, assisto ai 1500 di Paola Alessandro e Stefano senza nessun magone, anzi divertita, non vedo l’ora di saltare il giorno dopo. Domenica 15 la gara viene rimandata di una settimana per diluvio: meglio così ho modo di provare in pista sotto la guida di Juma.
Riesco a provare mercoledì sotto la pioggia, il tappetone era tutto bagnato. Riesco a saltare 1,15 con le scarpe tutte zuppe e il sedere fracico, penso: è più dell’altezza di Tommaso OK. Venerdì riprovo, c’è il sole e la partita dell’Italia, la pista è vuota, Tommaso corre scalzo in mutande sotto i getti d’acqua mentre io provo e riesco a saltare fino a 1,25. Queso mi da fiducia che la cosa si può fare. I salti di accredito delle altre non sono poi così alti, proprio una figuraccia non la faccio.
Non so niente di tecnica rincorsa conta dei passi ma so solo che è da quando ho 10 anni che non mi perdo una gara di atletica in tv (quando le trasmettevano..!). In teoria so tutto dell’alto..è la gara che avrei sempre voluto fare…quando facevo i giochi della gioventù invidiavo le saltatrici che se ne stavano tranquille in pedana..eppure non me l’hanno mai fatta fare andavo bene nel fondo…dove ti facevi un culo così.
Arriva domenica, inizia la gara, mi sento carica! vedo che le altre contano i passi per la rincorsa con i piedi, io non so come si fa, decido di partire dalla rincorsa che si era misurata una alta più o meno come me. vedo delle facce note di gente incontrata in altre gare, chiacchiero e scherzo con le altre. Misura di ingresso 1,11 una cazzata. Progressione 1,17 1,20 1,23 1,26. Salto quasi tutto al primo tranne 1,20 (toppata ricorsa) e 1,26 al secondo tentativo. Intanto le altre sbagliano ed escono, solo due riscono a saltare 1,20 poi sbagliano 1,23. Ne rimane solo una che si vedeva che sapeva saltare (scarpe da alto, rincorsa con gambe alte) continua e arriva a 1,40. Arrivo seconda. Ma mi sono divertita un sacco. Bel clima di complicità tra atlete in gara applausi ai salti fatti consigli anche i giudici molto simpatici…mi hanno dato un nove allo stile e mi hanno detto: “salti praticamente da ferma, mettici la rincorsa!”. Insomma ho dei margini di miglioramento. E poi nei momenti critici e meglio avere un piano B. E questo piano b mi da nuovi stimoli. Se non ne esco dalla tendinite ai master di luglio mi faccio alto e giavellotto! Comunque il livello di questi concorsi master è bassino….
ma come sono arrivata a fare la gara di salto in alto?
in realtà mi ero iscritta alla gara dei 1500 di sabato 14, nella speranza che dopo il secondo trattamento di onde d’urto sul piede la tendinite si sarebbe risolta. Non corro per una settimana ma quando sabato mi faccio un giro di pista realizzo che di correre il 1500 non se ne parlava proprio. Il mio problema è che per me rinunciare a fare qualcosa è veramente difficile e quando ho visto Alessandro, Stefano e Paola che prendevano i pettorali mi è venuto in mente un “piano B”: ho chiesto se potevo cambiare la mia iscrizione con un altra gara. Per usare il meno possibile il piede destro la scelta era tra getto del peso (direi proprio di no), giavellotto (potrebbe essere, ma non ho mai tenuto un giavellotto in mano, potrei infilzarmi), salto in alto, sì ho sempre desiderato fare una gara di salto in alto, un paio di volte ho provato con i bambini e i miei salti non facevano poi così schifo. Poi nell’alto stacco di sinistro, il piede sano. Mi dicono che il cambio si può fare. chiedo a Juma se mi vuol fare da coach e spiegarmi la tecnica e lui è tutto contento. Questa scelta mi mette di buonumore, assisto ai 1500 di Paola Alessandro e Stefano senza nessun magone, anzi divertita, non vedo l’ora di saltare il giorno dopo. Domenica 15 la gara viene rimandata di una settimana per diluvio: meglio così ho modo di provare in pista sotto la guida di Juma.
Riesco a provare mercoledì sotto la pioggia, il tappetone era tutto bagnato. Riesco a saltare 1,15 con le scarpe tutte zuppe e il sedere fracico, penso: è più dell’altezza di Tommaso OK. Venerdì riprovo, c’è il sole e la partita dell’Italia, la pista è vuota, Tommaso corre scalzo in mutande sotto i getti d’acqua mentre io provo e riesco a saltare fino a 1,25. Queso mi da fiducia che la cosa si può fare. I salti di accredito delle altre non sono poi così alti, proprio una figuraccia non la faccio.
Non so niente di tecnica rincorsa conta dei passi ma so solo che è da quando ho 10 anni che non mi perdo una gara di atletica in tv (quando le trasmettevano..!). In teoria so tutto dell’alto..è la gara che avrei sempre voluto fare…quando facevo i giochi della gioventù invidiavo le saltatrici che se ne stavano tranquille in pedana..eppure non me l’hanno mai fatta fare andavo bene nel fondo…dove ti facevi un culo così.
Arriva domenica, inizia la gara, mi sento carica! vedo che le altre contano i passi per la rincorsa con i piedi, io non so come si fa, decido di partire dalla rincorsa che si era misurata una alta più o meno come me. vedo delle facce note di gente incontrata in altre gare, chiacchiero e scherzo con le altre. Misura di ingresso 1,11 una cazzata. Progressione 1,17 1,20 1,23 1,26. Salto quasi tutto al primo tranne 1,20 (toppata ricorsa) e 1,26 al secondo tentativo. Intanto le altre sbagliano ed escono, solo due riscono a saltare 1,20 poi sbagliano 1,23. Ne rimane solo una che si vedeva che sapeva saltare (scarpe da alto, rincorsa con gambe alte) continua e arriva a 1,40. Arrivo seconda. Ma mi sono divertita un sacco. Bel clima di complicità tra atlete in gara applausi ai salti fatti consigli anche i giudici molto simpatici…mi hanno dato un nove allo stile e mi hanno detto: “salti praticamente da ferma, mettici la rincorsa!”. Insomma ho dei margini di miglioramento. E poi nei momenti critici e meglio avere un piano B. E questo piano b mi da nuovi stimoli. Se non ne esco dalla tendinite ai master di luglio mi faccio alto e giavellotto! Comunque il livello di questi concorsi master è bassino….