Pensieri, parole e… qualche lacrima di commozione

Una RP polivalente, presente su tutti i fronti in questo maggio da ricordare… Gente vivace, piena di voglia di fare, nonostante acciacchi e stanchezza. A riprova della nostra ecletticità finiamo anche su una rivista specializzata del settore podistico. Queste le ultime avventure assieme a numerosi compagni di squadra e altre storie in cui i giovani e gli istruttori sono stati coraggiosi e instancabili protagonisti.

Vie cave

14 giorni per uscire dal tunnel dell’infortunio ed eccomi incanalata nella via cava. Ma andiamo con ordine. Un mese fantastico, caratterizzato da un ottimo stato di forma, ma farsi prendere la mano e strafare è un attimo. Certo, c’è chi si fa male a 6 al km quando potrebbe andarci a 3. Quindi dico a me stessa: “ma che cavolo vai cercando?”.

In tutti i modi il 22 di maggio oso l’Etrurian trail, ma non sono sola in questa somarata: siamo ben 17 a disputare una gara più che impegnativa nel suo genere. Al termine si conteranno i feriti, tra cui il Lord Nulli, che, abituato a calcare suoli di velluto, qui inciampa e si allunga in malo modo, rischiando una spalla e i punti su una brutta ferita. Giovanni, pur disputando una grande prova, gli tocca cedere il primo posto (almeno per ora) nella classifica criterium, la cui parte alta torna in mano alle due “cignale” Marcella e Paola. In realtà la Vipera berus avrebbe anche mollato quest’anno, se non che, prospettandosi il traguardo Juventino dei tre scudetti consecutivi, si mormora che la Vipera sarebbe intenzionata, alla prossima muta stagionale, a indossare una livrea bianco-nera.

Comunque, tra le quinte, si vocifera cosa fatta il ritorno del figliol prodigo Vastino, (pronuncia: Vastigno)! Colgo l’occasione per un affettuoso bentornato al nostro atleta, compagno di tante avventure e allievo del maestro Yota Enzo.

Free runners

Nel frattempo i ragazzi sono alla palestra Fulvio Bernardini per un particolare triathlon che prevede, oltre al nuoto e alla corsa, il free climbing. Questo dopo un sabato di corse, salti e lanci in pista. In questo nuovo contest i nostri si distinguono brillantemente ma la parola la lascio alla Direttrice e a Nulli, che hanno assistito alle varie attività con il solito dono dell’ubiquità.

Quasi per caso….

Oggi, alla casa circondariale (un modo più grazioso di dire carcere) di Rebibbia, RP c’era. Eravamo in pochi ma buoni. Beniamino, Alessandra, Andrea, Federica, Francesca e tutto lo staff della UISP Roma hanno contribuito a far passare una giornata diversa alle ragazze detenute, una iniziativa di grande significato e spessore umano, questa staffetta al femminile davvero travolgente. 11 ragazze per squadra su un percorso di 1100 m tra i “bracci” della legge romana. Ragazze da tutto il mondo, rumene, albanesi, sudamericane… nella mia squadra addirittura una newyorkese davvero da tesserare per la prossima 4×400 societaria. Tutte lì quasi per caso.

Al ritorno, mentre con la Direttrice si rifletteva sull’iniziativa appena svolta, pensavamo alle donne appena conosciute, interne al penitenziario più grande di Roma e forse d’Italia… una vera città. Poi a casa continuavo a pensare a cose forse un po’ stupide ma che come un tarlo mi picchiavano la testa e dicevano più o meno questo:

  • Quasi per caso io posso farmi la doccia e scegliere il bagnoschiuma e lo sciampo e poi la cremina idratante… loro no.
  • Quasi per caso io ho uno stipendio e una casa, uno spazio dove tenere le mie cose, i miei tanti inutili oggetti, ma loro no.
  • Quasi per caso la mattina io mi alzo e tra i vari impegni della giornata posso incastrare una bella corsetta all’aria aperta. Loro no
  • Quasi per caso io la sera torno a casa e posso abbracciare mia figlia. Loro no.
  • Quasi per caso loro ora sono lì dentro e io no.

Saluti e baci a tutti.

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