La pagina bianca della Vipera berus

Incredibile. Questa ultima settimana mi sono trovata sprovvista di idee per scrivere l’atteso articolo sulla Maratona a Staffetta di Villa Borghese – Memorial Mimmo di Biagio.

E’ passata più di una settimana ed eccomi qui a rimestare la minestra ma… niente!

Le sto tentando tutte, addirittura un bagno caldo con tanto di candeline e incenso fumoso, cosa che per una con la sindrome da iperattività è da farsi uscire l’orticaria.

Ma forse potrei cominciare, tanto per scaldarmi il cervello, con il narrare l’inquietante telefonata di ieri di Walter in evidente stato confusionale. Non ho capito bene se voleva confermarmi la sua partecipazione al trail di domenica prossima sul Monte Gennaro, fatto sta che a un certo punto si è incartato con una disquisizione metafisica: per farsi male, è meglio un trail lungo, impegnativo, ma fatto lentamente o un trail corto, veloce e filante? Booh…

Ma ora proviamo a narrare qualcosa su sabato 15 ottobre 2016, data in cui si è svolta la suddetta Maratona a Staffetta.

Per cominciare posso dire che pur essendo una gara che tutti dicono di odiare, per la fatica e l’impegno che in un modo o nell’altro, richiede, vede la partecipazione di un nutrito numero di rifondaroli.

Quest’anno, in una bella e calda giornata di autunno, Villa Borghese appare in tutto il suo splendore. Non si sente neanche la puzza di marcio del limitrofo laghetto in secca del Bioparco. Forse tutta l’acqua dei giorni scorsi ha dato una bella pulita.

Iniziamo quella che come al solito sarà una lunga giornata con gli allenamenti dei bambini e dei ragazzi del settore giovanile. Le maglie verdi invadono la villa come tanti vivaci pappagallini. Poi, alle 12, parte la maratona. Ci presentiamo con ben 6 squadre, quest’anno. Proviamo a vederle da un occhio tutto al femminile, dando particolare enfasi alla partecipazione di un folto numero di “Ladies”.

Una squadra addirittura di sole donne, le femmine rifondarole, affrontano l’impegno e i cambi in modo impeccabile e con grande grinta, degna di una squadra di ginnaste ritmiche dell’ex USSR.

Un’altra squadra, apparentemente disomogenea, presenta una particolarità: infatti, sotto la supervisione tecnica della Direttrice in persona, che ha minuziosamente curato ogni fase del progetto, è composta interamente dalla famiglia Ricci-Buendias (vedi Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez), con la mitica “sorella” ormai a tutti gli effetti arruolata in Rifondazione Podistica e, se buon sangue non mente, ne vedremo delle belle nella classifica criterium del prossimo anno.

Poi c’è la squadra degli acciaccati: con Novather e Marcellix in netta ripresa, il gruppo dei “velocisti” rifondaroli tiene bene anche sul quinto di maratona.

La squadra che vede come frazionista femminile Cristina è una di quelle da cui guardarsi le spalle. Lady Capizzi (ormai l’atleta di casa) è veramente in grande spolvero e il gruppetto tiene bene abbondantemente sotto le 3 ore e mezza.

Che dire della squadra della Bizzarri? Oltre all’ottima prova della Panzieri è da sottolineare lo stoicismo con cui la Valchiria Alessandra ha affrontato la gara, sostenuta dall’onnipresente Direttrice Lichtner. Poi però  ci ha pensato quel guastatore di un Lucidus Malfoi a rompere le uova nel paniere, marcando inequivocabilmente visita, presentandosi con una presunta incimurratura rinobronchiale!

Capitan Ugo mi da  fiducia affidandomi una frazione nella squadra dei top runners. Devo dire che non mi comporto male, facendo un tempo accettabile anche vista l’età e i km che mi porto sulle gambe. Infatti (ora posso dirlo), temendo un colpo di coda di Marcella o di Lord Nulli, tale da ribaltare la situazione classifica criterium a mio svantaggio, in questi  ultimi mesi ho segretamente preparato una maratona, macinando doppie sedute e centinaia di km. All’inizio sarei dovuta andare addirittura a Dublino scortata dalla Direttrice in persona (messa al corrente della folle impresa). Nella peggiore delle ipotesi c’era comunque la maratona di Rieti, il 30 ottobre, ultimo giorno valido per l’inserimento dei punti criterium!

Comunque non è detto che non debba andarci, viste le minacce di Lord Nothing di farsi una mezza all’ultimo momento…

Ma torniamo alla maratona a Staffetta: l’impegno è totale, tutti e tutte, su quel cacchio di saliscendi, rimaniamo per tutto il tempo “al gancio” e arriviamo distrutti. Ugo, Lord Nulli, Zucchi e un Mola Vintage mi inorgogliscono…  sono tutti atleti che hanno fatto la storia dell’atletica romana. Facciamo tutti del nostro meglio (Ugo di più) e andiamo sotto le 3 ore ma ci accaparriamo un modesto18° posto. Ma che importa, va bene così.

D’altronde, come mi ha fatto notare ieri Alessandro N., un tempo era difficile trovare l’atleta M45 mentre ora, ad avercene uno sano e sotto i 50!!!!

 

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