Già da un mese ho programmato la giornata di oggi, in realtà c’è una doppia opzione-iscrizione: Campionato UISP sci di fondo a Monte Livata o Lunghissimo di Stimigliano, 14 km nella Valle del Tevere. Fino alla mattina alle 8 circa mi sono trovata in uno stato di incertezza come l’asino di Buridano, dovuto all’attrattiva suscitata da queste iniziative, che, potendo, avrei entrambe fatto. Visto che non ho il dono dell’ubiquità ho scelto il fiume, dato che 14 km sono la mia distanza ideale, mentre non metto gli sci ai piedi da gennaio e un risentimento al nervo sciatico non mi facilita la distensione nel passo alternato della tecnica classica che dovrei utilizzare in gara. Arrivata a Stimigliano mi accoglie uno splendido panorama sul Tevere in una tiepida mattinata primaverile. Si, Camilla, ci siamo. La primavera è davvero alle porte, la Vipera berus diventa Prima verus e si addolcisce scivolando sonnacchiosa lungo il percorso di gara, senza inveire, ma incoraggiando le avversarie e sorridendo ai teneri tapascioni. Oggi ci sono due traguardi, uno a 28 km e un altro a 14 km in un ondulatissimo percorso ad anello da effettuarsi una o due volte, secondo la distanza. Io mi attesto con un gruppetto di donne, sempre agguerrite, superandone alcune, mentre due mi lasciano mangiare la polvere. Fortuna che proseguono per i ventotto e io taglio il traguardo prima in tutta tranquillità, totalmente ignara del risultato. A fine gara scendo verso valle. Un fiume Tevere che scorre placido, disegnando anse, in un verdeggiante paesaggio collinare. L’aria è tiepida, le calendule in fiore. Compaiono le prime viole, a nutrire di nettare quei pochi insetti pronubi appena metamorfosati… mi sto rimbambendo? Scusate, credo sia tutta colpa (o merito) delle solite endorfine!