Ovvero diario di s-correrie francesi di una vipera berus.
Per ques’anno anziché riportare solo la cronaca della gara di viaggio ho pensato di scrivere una sorta di diario, raccontando alcune delle più belle corse fatte mentre con la mia famiglia ho girato la Francia in lungo e in largo, facendo di corsa un forfait di circa 300 km senza contare i km camminati solo a fini turistici ed esplorativi.
(Anzi, in questa sede vorrei lanciare una proposta: perché non mandare a questo sito le cronache delle nostre corse più belle, non solo gare ma anche allenamenti, magari descrivendo un minimo l’itinerario in modo da poter dare agli altri indicazioni su nuovi posti in cui correre nelle varie parti del mondo?)
Dopo aver corso ogni giorno e in ogni dove, dagli argini della Senna al Bois de Boulogne di Parigi, da Euro Disney alle maree di Mont Saint Michel, intorno ai Castelli e su gli argini della Loira, lungo i canali e le chiuse del Cher, tra i floridi vigneti dell’Alsazia e fra le ventose coste della Bretagna, con il sottofondo degli echi delle cornamuse, non poteva mancare, in Francia, la gara sulla costa atlantica.
Premesso che in viaggio metto a dura prova la pazienza dei miei familiari nel tollerare la mia compulsione vacanziera, non solo in merito agli allenamenti giornalieri che comunque riusciamo a incastrare bene con i ritmi di sonno e veglia e con le varie attività previste nella tabella di marcia, ma per quanto riguarda la mia fissa di non perdermi nulla dei posti dove arriviamo… ad esempio mi riempio immancabilmente le tasche di sassi, raccolgo “cacchietti” e campioni di piante rischiando di fare figuracce in giardini e riserve, raccatto penne, piume e conchiglie infilandole in ogni buco della macchina e utilizzando per contenitori bicchieri di carta usati, lattine e pedalini sporchi. Tutte le mattine stendo il bucato sulla cappelliera, per non parlare dei libri, cartine, brossure, biglietti di musei, bus, parchimetri, opuscoli e depliant che mi accatto nelle lingue più strane e conservo in giganteschi taccuini da viaggio. Quest’anno ho perfino coltivato due vasi in macchina con esemplari di Sedum e di Buddleia raccolti en passant. Insomma la macchina si è trasformata in una serra dal clima subtropicale, strapiena e inzeppata in modo tale da far rabbrividire anche la direttrice e il suo pulmino factotum!
Ma veniamo alla gara di domenica 9 agosto. Costringendo Lara e Corrado a una levataccia, in una mattina piovosa, senza alcuno spiraglio di sole, raggiungiamo con la nostra auto Berlingo così agghindata, la costa atlantica, più precisamente l’Ile d’Oleron, a Nord della Gironda, dove si svolge la gara, il Trail des Baignassoutes (il nome é tutto un programma). Giunti al ritrovo, la famiglia dei corridori presente all’evento (uguale in tutto il mondo) gironzola e comincia con calma il riscaldamento. Passo ritirare il pettorale e ho il numero 20. Alla partenza siamo circa 300 atleti, parecchie sono donne. Alle 9,30 puntuale, la gara inizia. Prima passiamo per il paesino di Saint Troyan Les Bain, dove la gente ci incoraggia con il tipico alee alee. Poi comincia il trail vero e proprio, dapprima tra le vecchie dune nella macchia e nel bosco costiero, così simile alla nostra vegetazione mediterranea presente a Castel Fusano. Poi il fondo diventa sabbioso e ci portiamo sulla spiaggia e sul bagnasciuga e qui la corsa é più difficile, bisogna cercare l’appoggio migliore. 12 km sono lunghi ma mantengo un ritmo accettabile per le mie condizioni attuali. Mantengo grosso modo la posizione di partenza e mi illudo, all’arrivo di essere tra le prime 10. Mi sembra giá un buon risultato, vista la corposa partecipazione femminile. Invece devo accontentarmi del 13 posto, niente podi e neanche caciotte e bona l’é, dispiacendomi di non poter portare rp sul palco ma… ok anzi voilà, les jeux sont faites!
Ora descriverò brevemente altre mie corse francesi consigliabili a chi è in cerca di percorsi immersi in paesaggi o contesti particolari.
1 agosto, Parigi.
Da Asnieres sur la Saine, nella periferia di Parigi, lungo la Senna, fino alla Defense, quartiere ultra moderno con grattacieli e palazzi futuribili che riflettono la luce in modo spettacolare. Ci si può correre in mezzo, lungo i passaggi pedonali indicati. Il ritorno può essere fatto passando sulle isolette (Ile de Puteaux ha addirittura un campo sportivo con tanto di pista di atletica). Allungando il percorso si può arrivare al Bois de Boulogne, un enorme parco provvisto di diversi sentieri. Attenzione a non perdersi!
3 agosto, Mont San Michel
Quale corsa è più entusiasmante di una sfida di velocità con il mare che, come un cavallo al galoppo, avanza verso la terra ferma?
Lungo il pontile di collegamento tra il celebre monastero sull’Atlantico con la terraferma durante le maree più alte in Europa, è possibile correre e contemporaneamente ammirare le secche o i picchi di marea.
5 agosto, Saint Vincent sur l’Oust
In questi luoghi, al confine tra Bretagna e Loira, si può correre lungo i canali con le chiuse e i fiumi che formano una rete idrica navigabile. Percorsi eccezionali, pianeggianti, in terra battuta o brecciolino, ideale per lunghi.
10 agosto, Dune du Pyla (o du pilat)
Si tratta della duna sabbiosa più alta d’Europa. Una volta giunti sul crinale è possibile correre lungo la cresta e dopo giù verso l’oceano. Il problema poi è risalire!
11 agosto, Strada per il Col de Tourmalet, Pirenei
Da Bareges verso il celebre passo che ha fatto la storia del Tour de France e del ciclismo mondiale. Si può arrivare fino al Tournabop presso gli impianti di risalita e ritorno, oppure se si dispone di una auto ammiraglia per il recupero è possibile arrivare fino al colle (circa 12 km e 700 m di dislivello). Il bello è che lungo il percorso vieni incitato dalla processione di ciclisti in pellegrinaggio al colle.
Volendo da Bareges si può tentare un lungo di 25 km a Lourdes. Il percorso è in lieve discesa tranne per alcuni tratti più ripidi. Prestare attenzione alle auto visto che qua non ci sono piste ciclabili.