Eccoci giunti al tradizionale appuntamento di fine giugno, esclusivo appannaggio del settore maschile rifondarolo: la Notturna di Todi, Trofeo AVIS. La novità è che la Direttrice e io quest’anno ci siamo intrufolate, un po’ incuriosite dalle mille attrattive descritte dai partecipanti alle edizioni precedenti, un po’ per infastidire i nostri carissssimi compagni di squadra, che una serata da single-vitelloni in quei di Todi, proprio non se la meritavano. La nostra impudenza ci è costata cara: una gara da somari, a prender bastonate dalle donne umbre, davvero imbufalite, su quei saliscendi monotoni e persistenti, di un circuito cittadino al lume di lampione. Brevemente, la Direttrice, al via prende il comando della corsa e schizza per le vie cittadine. La riprendo faticosamente alla fine del primo giro e la sento imprecare in maniera inarticolata. Non vorrei essere tra le sue manacce nerborute in questo momento…
Comunque tra rif e raf arriviamo tutti al traguardo, vincendo anche un 4° premio di società e due podiucci di categoria, con uno Scozzarella atleta rifondarolo di punta nonché autista di lusso (una delle cose più belle di questa piccola trasferta, oltre ovviamente alla magnifica compagnia, è il viaggio nel pulmino della Direttrice), un maestro Enzo yota in grande spolvero, uno scialbo Nulli (decisamente al di sotto dei sui standard), un Capizzi già massacrato di suo, che ha rischiato di addormentarsi correndo. Discrete le prove del trio medusa (nel senso velenoso del termine, viste tutte le cattiverie che mi hanno poi detto a cena) Solimini – Tudino – Boattini. Direi proprio di stare molto attenti a quei tre…
Sbronzi non di alcol ma di stanchezza, dopo un lauto pasto, che ne torniamo buoni buoni a casa.