Con afflato poetico il professor Lucidi si rivolge ai compagni di squadra alla vigilia della Corsa di Miguel:
Per te atleta, che ci racconti in tempo reale di ogni tua gara e che se impieghi 6 ore a correre una maratona, ne impieghi 9 a raccontarla, per te che ogni volta c’hai una sindrome tendinea nuova e più difficile da pronunciare.
Per te atleta che “questa settimana non mi sono potuto allenare” e poi in gara “chissà come mai, stranissimo oggi mi sentivo proprio bene”.
Per te che non capisci come gli va di smazzarsi senza senso a tutti quelli che vanno più forte, e non capisci perché cavolo non si allenano abbastanza tutti quelli che vanno più piano.
Per te atleta, egocentrico, egosintonico e monotematico io dico: ragazzi divertitevi, appena posso torno e vi rompo il c*l.