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Roma Ostia 2016

Ben 16 i rifondaroli alla classicissima Roma Ostia 2016, svoltasi in una giornata di sole lievemente velata. In mancanza di meglio Stikka mette in riga tutti (1h 38 e passa), sopravanzando il Gagliardo di una manciata di secondi. Segue il cappelluto Conti, che mazzola ben bene Guerra Minor, poi un Solimini troppo sicuro di sé, Frankie Dalton (nella foto segnaletica), il maratoneta Enricomaria e il perfido Johnnie Dalton, anche lui cappelluto. A un’ora e cinquantaquattro la pimpante Elisabetta, prima tra le donne in mancanza di primedonne, poi il compassato Oliva. Sull’orlo delle due ore la stella dell’est, Vera Pranvera, poi Battilocchi e Camilla Panzieri. Hanno il tempo di farsi la doccia quand’ecco spuntare la dott.ssa Murri, seguita a ruota da Giulia e Maria Vittoria, che però si erano attardate a raccogliere cicoria a bordo strada. Bravi tutti, brave tutte!

 

Il Gagliardo, il conte Conti, Frankie Dalton e l'implacabile Stikka
Il Gagliardo, il conte Conti, Frankie Dalton e l’implacabile Stikka
Avviso ai naviganti

E’ questa la mia quarta Romaostia, intrapresa più per scommessa che per altro. Al ritiro dei pettorali per la Miguel, Angelo mi annuncia che un folto gruppo di rifondaroli si sta formando per percorrere, come un sol uomo, i venti kilometri che separano il zozzoso laghetto dell’EUR dalla fetida spiaggia ostiense: il tutto a 5 minuti al km. Capisco che si tratta di un silenzioso guanto di sfida, che io raccatto ancor più silenziosamente. La mia preparazione atletica è raccogliticcia e intermittente, ma in fin dei conti “manca un mese e mezzo”. E’ solo due settimane fa che finalmente realizzo che i 37.00€ di iscrizione last minute potevano essere utilizzati in maniera più costruttiva, e mi costringo mentalmente a passare all’azione. Il primo allenamento è sconfortante, due mezze orette appiccicate con la sputazza di uno stretching sulla cunetta di via della Pisana. Ma non mi perdo d’animo, martedì un’ora, venerdì un’ora e dieci, domenica un’ora e venti, tra le passeggiatrici di via di Brava. Dài, si può fare! Riposo fino a mercoledì, un’ora e mezza sotto la pioggia sferzante. Cinque allenamenti cinque per preparare una mezza maratona. Venerdì ritiro il pettorale, zigzagando tra i venditori di scarpe a molla e pasticche criptodopanti. La sera prima cena da amici, una porzione esagerata di pollo al curry innaffiata di birra, tanto per tenersi leggeri. Il marito di una convitata, podista giudizioso, è rimasto a casa per preservare lo stomaco. Torno a casa e preparo il bagaglio, ora non posso sbagliare più nulla…

Sveglia alle sei, giusto in tempo per una abbondante colazione tre ore prima della partenza. L’orzo solubile in acqua calda facilita l’azione espulsiva. Mi vesto a cipolla, sopra il completino (pettorale applicato rigorosamente la sera prima) maglietta da battaglia, termica e K-way, pantaloni della tuta RP, scarpe e calze con cui correrò. Nella borsa di un orrido fucsia poche cose, un accappatoio in microfibra, mutande, calzini e maglietta di ricambio, mezzo litro d’acqua, patente e 5€: meno si ha, meno si può perdere. Mi sento come gli alpini sul Don, inforco il motorino alle sette e mezza, dopo altre sedute contemplative.

Parcheggio ad Eur Fermi, un nugolo di imbecilli dagli zainetti sgargianti già si avvia lungo la collina del palazzetto. Lascio occhiali e K-way nel bauletto, la giornata è bella, quando tutto manca mi danno un altra pellecchia all’arrivo. Orrore, c’è fila al bar, non è più tempo di fare colazione questa! La salita del palazzetto è snervante, la coda di aspiranti mezzomaratoneti si imbottiglia tra guard rail e balaustra. Davanti a me due vecchietti che sembrano usciti dagli anni cinquanta, incongrui nei loro montoncini, circondati da pezze di mylar. Finalmente sul piazzale, indirizzo un neofita verso la fila dei camion rossi, individuando il mio col numero 14. Rituale spogliarello sullo spartitraffico, rimango in completino e maglietta da battaglia (ricordo dell’inaugurazione di un albergo) e bottiglia da mezzo litro. Finalmente i rifondaroli, un Angelo in ali di plastica, il gagliardo Pierluca, il Conti che conta, un Mazzarelli / Dalton al suo primo cimento. La foto è d’obbligo, presso la lamiera rossa scaldata dal pallido sole. Sono le otto e mezza, i caposquadra urlano ordini perentori: “Chiudere i portelloni!”, i ritardatari si affrettano. E’ l’ora più importante, 45 minuti prima della partenza: mi sgargarozzo il mezzo litro. Idratazione perfetta!

Facciamo finta di scaldarci, in realtà spio un angolo dove scaricare la vescica, più che la tensione. E qui la manifestazione rivela il suo becero volto maschilista: le donne in fila ai cessi chimici, gli uomini a pisciare tra le siepi. Entro nella griglia arancione, quella degli inclassificati di Guantanamo: nonostante vanti un 1 e 36 in tempi storici, l’anno scorso non ho fatto nulla. Mi raggiungono Conti e Dalton Mazzarelli, nella griglia davanti c’è Angelo, oltre ancora Pierluca. Ma è un’altra Onda, quasi fosse un altro Universo. Si studiano le strategie, si parla con nonchalance di operazioni al basso ventre, siamo come mucche al macello, strette ad alitarci addosso, le frasi fatte che escono dagli altoparlanti servono solo ad obnubilarci. La seconda onda è partita, cominciamo a muoverci verso la partenza, mi levo finalmente la maglietta da battaglia e la scaglio in faccia ad una poveretta sulla sinistra. Inquadrata dall’arcone pneumatico, la retroguardia della seconda onda affronta la prima curva e sparisce alla nostra vista: che fine hanno fatto? E se ci fosse una voragine, lì, dietro l’angolo, e non ti puoi fermare perché i sopraggiungenti ti ci spingono dentro?

PAM! I pensieri insensati sono cancellati dallo schiocco dello starter. A furia di “…permesso, permesso…” ci siamo sagacemente ritrovati presso la linea di partenza, la densità del fluido umano di cui facciamo parte si rarefa più che linearmente, Conti ne approfitta per prendere la testa del terzetto, e capisco subito che la consegna dei cinque al kilometro per lui vale come una banconota della repubblica di Weimar. Prudentemente mi associo al Dalton, lo voglio portare sano e salvo all’arrivo, io con lui. Imposto il passo, cinque, massimo quattro e cinquanta. Una passante ci taglia la strada, schiaffeggio con la coscia la pesante borsa, ma non mi abbandono alle recriminazioni. Si passa sotto al grattaTotti, a fianco del velodromo bombardato. Passa il primo quarto di corsa, siamo in perfetto orario, contrariamente alle mie indicazioni Francesco attinge al primo vettovagliamento. Sulla complanare, in senso inverso, corricchiando ci salutano il professor Lucidi e Nonno Nanni, ma potrebbe essere una allucinazione qualsiasi, rimaniamo alquanto freddi, ma cortesi. Sento che il Dalton è confidente, sicuro della mia guida: si alternano salite e discese, le prime affrontate con determinazione, le seconde senza spendere energia, portati a fondovalle dalla semplice forza gravitazionale. Conto le pendenze con un occhio al cronometro, cercando di arrivare al salitone con qualche minuto di riserva. Ho istruito il mio scudiero sulla questione salitone: è vero, la base è ben più bassa della sommità, e fa paura per linearità indifferente, ma è un mostro che non morde, uno spauracchio da affrontare col sorriso sulle labbra. E’ peggio quello che viene dopo, un infido falsopiano, pensi che la fatica sia finita e invece… Ma lì ci sono i vettovagliamenti, i ventisette bicchieri vergini che spettano agli eroi, stringi i denti che poi è tutta discesa! E così facciamo, o almeno così la mia immaginazione mi suggerisce, afferro il bicchiere con la sinistra, un sorso in bocca, sputo senza ingoiare, come una neofita del porno, il resto sulla zucca. Perfetto! Mi volto per congratularmi con Francesco… e non lo vedo… Cerco di correre rimanendo fermo, andare avanti guardando indietro, come l’Angelo della Storia, ma niente, Dalton è stato fagocitato dai marosi umani che mi stanno alle calcagna, ha incontrato la sua ombra, che è stata più veloce di lui.

Sono solo in mezzo alla folla, ma è come se avessi perso un punto di riferimento. Al dodicesimo scocca l’ora esatta, è amaro congratularsi solo con se stesso. Un disperato mi supera col borsone sgargiante sotto braccio, come se stesse ancora rincorrendo il camion. Fisso la linea di mezzeria, alternativamente bianca e grigia. Mesmerizzato, non mi accorgo che la media, per il terzo quarto di gara, cala a 5 e 10 (certificato TDS).

L’ultimo quarto è tutto di mestiere, so esattamente quanti sono cinque, sei km, li so rapportare ai percorsi ameni della villa mia Pamphilii, dove sono solito allenarmi. Dal Bel Respiro all’Aurelia, poi fino al laghetto, il curvone che ritorna al campone, le grottaglie e siamo a tre, il Vascello e siamo a quattro. Nella mia testa sono sui vialetti di brecciolino, nella realtà sull’asfalto pseudo pianeggiante. La corsa richiede le sue vittime, una donna sulla lettiga, la mano sugli occhi, un vecchio stralunato, incartato come trota al forno in un foglio d’oro. Aggiungi acqua, aggiungi un quarto d’arancia, ormai è routine, ormai è noia: arrivo con un minuto di ritardo sulla tabella di marcia.

Nulla da ridire sull’organizzazione, mi riapproprio della borsa sgargiante, ben protetto dal K-way d’ordinanza. Siamo tutti dei puffi che spingono per uscire. Trovo una piazzola per cambiarmi, rimango per un po’ nudo ad asciugarmi, col solo accappatoio di microfibra addosso: fosse qualsiasi altro giorno dell’anno dovrebbero sbattermi dentro per oltraggio. Alla stazione invece, come in ogni giorno dell’anno c’è il delirio: mancano gli spicci, impossibile comprare i biglietti. I più previdenti l’hanno preso in settimana, alcuni addirittura l’anno scorso. Compro tre biglietti per 5€, tutto il mio budget. Scendo a Magliana, disgustato, non ne posso più di racconti di imprese podistiche. Me la faccio a piedi fino al motorino, costeggiando nuvole d’acciaio.

Concludendo, con pochi allenamenti e una condotta di gara attenta, porto a casa 6 punti di criterium. Da un lato sono soddisfatto, dall’altro un po’ annoiato. Il mostro, guardato da due file di pini marziali, brulicante di pixel umani, non fa più paura.

Andy (Andrea) War (Guerra)

 

Due fettine di arancia

Ebbene si: “lei” e’ arrivata, implacabile.

Irrispettosa degli sforzi (e tanti!) fatti per scongiurarne la compagnia mi ha sorriso vero il 15 km e poi carpito senza scampo alla fine del sedicesimo.

Ne avevo sentito parlare ma, pensavo, fossero i soliti aneddoti di podisti sfigati che partono troppo forte. Al massimo roba per maratoneti che si cimentano in ben altri sforzi. Non puo’ succedere in una mezza. E di certo non a me che ne ho gia’ fatte.

Mesi di allenamento con coach Novaro, lavori progressivi, variati, le ripetute, i lunghi sotto la pioggia con Mauro e Francesco, l’impostazione della gara su un ritmo ben piu’ lento (“poi, dopo la salita del campeggio…”). E poi, ancora: il sito di Albanesi, fisioterapia preventiva, alimentazione, integratori, a letto presto, colazione 3 ore prima ecc. ecc. ecc.

Ah che ingenuo sono stato!

Lei e’ qui’.

Parte subdola dal basso e, pian piano ti avvolge. Arriva fino alla testa. Ti stringe lentamente ma aumenta di intensita’ in modo progressivo e ineludibile.

Quando realizzi cosa ti sta succedendo, e’ gia’ finita.

Tu reagisci caparbio (anni di ascolto del prof Lucidi serviranno a qualcosa…o no?!), ti riporti sotto ai perfidi palloncini, una, due, tre volte. Ma questi oggetti svolazzanti in lattice (che dovrebbero fare pensare ad una festa) sono alleati con questa entita’ superiore.

E, fedeli alle consegne, se ne vanno. Scompaiono all’orizzonte. Per sempre.

Addio sogni di (vana) gloria! Addio progetti di ultimo km con ritmo baldanzoso! Addio foto all’arrivo senza la solita smorfia di dolore in faccia. Addio sfotto’ ai compagni della podistica (e meno male che Marcella non c’era).

Resti li. Vuoto, attonito, assente agli stimoli esterni.

Con un bicchiere d’acqua e due fettine di arancia in mano.

Torna il Vivicittà a Rebibbia!

TUTTI DENTRO! Domenica 3 aprile, 33° edizione !!!

La corsa Vivicittà si svolgerà contemporaneamente in 43 città italiane, 18 nel mondo e 26 istituti penitenziari.

Come ogni anno a Rebibbia verranno allestiti due percorsi, uno di 4 km per la non competitiva e uno di 12 km per la competitiva.

Questa volta l’invito è esclusivamente per i maggiorenni!!

E’ una gara importante a cui non si può mancare, partecipiamo come sempre numerosi, anche perché in palio ci sono i punti del Criterium!

Chi vuole aderire alla gara deve iscriversi entro le ore 17:00 di venerdì 18 marzo 2016, compilando il modulo di autocertificazione che troverete qui in allegato e inviandolo all’indirizzo mail “roma(chiocciola)uisp.it”, insieme alla copia di un documento di identità e alla copia della tessera UISP o Fidal.

Il termine delle iscrizioni è improrogabile a causa dei necessari passaggi amministrativi indispensabili per entrare nell’istituto penitenziario.

L’appuntamento con tutti è previsto per le ore 8:00 di domenica 3 aprile in via Raffaele Majetti, 70 all’ingresso della casa circondariale. Il via alla gara sarà dato alle ore 10:30.

Fate sapere ad Eleonora se siete interessati a partecipare.

Campionato Italiano di Cross Master a Fiuggi – 20 marzo 2016

Volevamo segnalarvi che come societa’ siamo pronti a lanciare e a fortemente consigliare, la partecipazione al Campionato Italiano Master di Cross che si svolgera’ a Fiuggi domenica 20 marzo (clicca qui per il dispositivo).

Essendo un campionato di societa’ organizzato dalla Fidal, potranno partecipare solo i tesserati Fidal.

Le iscrizioni vanno affettuate entro lunedi’ 14 di marzo e il pagamento e’ di 6 euro, che la societa’ dovra’ effettuare tramite bonifico.

Quindi chi e’ intenzionato a partecipare dovra’ dirlo ad Alessandro da adesso e fino alle 12:00 di lunedi’ 14 di marzo, non sono ammesse iscrizioni dopo tale data.

L’esperienza penso sia unica, poter partecipare ad un campionato italiano a portata di macchina vicino Roma non capita tutti i giorni.

Di seguito l’orario previsto al momento con le distanze da percorrere per ogni categoria:

  • ore 08:00  Ritrovo
  • ore 09:00  SF60 e oltre    3 km
  • ore 09:20  SF50-55            4 km
  • ore 09:40  SF35-40-45      4 km
  • ore 10:10  SM65 e oltre  4 km
  • ore 10:50  SM60                4 km
  • ore 11:20  SM55                6 km
  • ore 12:00  SM50                6 km
  • ore 12:40  SM45                6 km
  • ore 13:20  SM40                6 km
  • ore 13:50  SM35                6 km

Vi aspettiamo numerosi!

Squalificata!

Eh sì… la Vipera berus, già di indole grezza e bisbetica, notoriamente allergica alle imposizioni restrittive, non aveva mai provato fino ad oggi l’ebbrezza della squalifica in gara. Ebbene, proprio in quei del cross di Casal del Marmo (campionati societari Master), la fatidica botta è arrivata.

Complice il maltempo e un giudice particolarmente puntiglioso, nonché la maniacale compulsione a volersi riscaldare fino all’ultimo secondo, hanno fatto trovare impreparata la seccaccia allo sparo del via. Un entrata sul percorso di gara 10 m più avanti del via ufficiale hanno fatto il resto. Richiamo lungo il percorso e stop ufficiale al termine del primo giro.

E dire che tanti anni di esperienza e gare non mi hanno impedito di fare la cavolata, quando conosco benissimo la pignoleria, forse in questo caso giustificata, dei giudici, verso i quali ho comunque inveito e sbraitato, rischiando un provvedimento disciplinare!

Peccato perché ci tenevo a correre tra le sughere del parco dell’insugherata Acquatraversa, frutto di lotte cittadine ambientaliste e microclima più freddo di Roma, dove in questi giorni sta fiorendo il Galanthus Nivalis (detto volgarmente bucaneve) e nel contempo poter respirare la stessa aria di tutte quelle ragazze e quei ragazzi che a pochi metri da noi, reclusi nell’istituto penitenziario in cui la gara è stata disputata, sono privati della loro libertà personale. Curioso ma non ho sentito nessuno, né speaker, né referenti FIDAL, che al microfono abbia fatto notare questi importanti elementi, almeno per me.

Mi viene da fare un confronto con la UISP, per cui forse la solidarietà, l’ecologismo e i diritti umani valgono quanto o più del gesto atletico e dell’esasperazione dei regolamenti.

Mi viene voglia di tornare a correre tra le mie montagne e mandare tutti a quel paese.

Poi però tocca ai maschi e poi ancora ai bambini. Vederli correre sotto la pioggia, tra il fango, pieni di entusiasmo, mi fa rivalutare la giornata. Peccato per la piccola Chiara, mia affezionata atletina, esclusa dai giudici dalla competizione perché, seppur regolarmente iscritta, non risultava su uno stupidissimo elenco di nomi e numeri, ma come direbbe Darth Fener / Anekin Skywalker, la ragazza ha avuto una buona maestra!

Rock & Run

Avevo visto questa gara qualche mese fa e me la ero segnata, mi immaginavo uno scenario di corsa con atleti con magliette dei Clash e degli ACDC e un furgone con casse che seguiva la corsa, mandando musica rock a palla, in realtà di rock c’era solo il titolo (classifica da M. Moretti).

In compenso la gara si articolava nel bellissimo scenario della pineta di castelfusano, con arrivo davanti al mare.

Pochi ma ottimi rifondaroli decidono di aderire: Fabio e Giovanni (che abitano a 50 metri dalla partenza) e Davide, con un’esuberante Cristina, in gran forma e con una gran voglia di correre e che presto darà dei grattacapi alle rifondarole che calcano i vertici del criterium. E’ prevista pioggia, ma noi siamo fiduciosi, Giovanni e Fabio arrivano alla rotonda di Ostia tipo alle otto e mezza, quando ancora c’è il sole. Circa un ora prima dell’inizio della gara si scatena un nubifragio con raffiche di vento che faccio fatica a percorrere la Colombo fino alla fine. Alle nove e mezza ci troviamo tutti e cinque nel bar dello stabilimento Venezia con una sola domanda in testa: “Che cacchio ci siamo venuti a fare ad Ostia e perchè non ce ne siamo rimasti a dormire?”. Altri podisti stazionano nel bar con lo stesso interrogativo in testa. La tormenta a un certo punto si attenua e la voglia di correre ritorna. Dopo dieci minuti siamo tutti con il pettorale a scaldarci.

Con Fabio abbiamo deciso che avremmo fatto la gara insieme facendo 5km a 5′, 5 a 4’50” e gli ultimo 4 a 4’40”. Partiamo tutti insieme con allegria, tranquilli, io un pò scalpito per andare più veloce ma poi più o meno mi metto sul passo giusto. Al primo giro sulla parte di sterrato ci stanno un sacco di pozzanghere, fango, rametti, bisogna fare attenzione a dove metti i piedi. Quando siamo tipo al 4° km sento un urlo seguito da un “CRACK” e vedo che Fabio fa un volo seguito da almeno quattro capriole a terra. Mannaggia, si ferma! Per fortuna però non si è rotto e dopo aver camminato riprenderà a correre, nel tentativo invano di riprendermi. Corro quindi senza pace maker, ma riesco a rispettare abbastanza i tempi previsti. Al secondo giro vedo che sto ancora bene e continuo a riprendere le donne che vedo davanti a me. Noto con soddisfazione che ultimanente reggo molto meglio le distanze più lunghe e arrivo che sono ancora in grado di spingere, forse anche perchè sto imparando a partire più  piano, e quando arrivo non sono moribonda come al solito, ma molto contenta.

Noto poi con soddisfazione che sono prima di categoria (c’è il vantaggio che sono appena diventata MF50), me ne torno quindi molto soddisfatta casa del Novaro con il mio pacco premio pieno di generi alimentari.

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Hasta Miguel!

Presentiamo qualche foto della giornata di domenica, prima , durante e dopo la Corsa di Miguel (classifica). A seguire qualche riflessione di Paola.

W Giovanni!!!!

Scusate ma mi è venuto naturale. Ormai mi vengono di getto questi pezzi. Oggi dopo aver letto la classifica societaria. Anche il puntarello che mi ha rifilato “a tradimento” l’ottima Marcella a Miguel, che con un magnifico bluff alla partenza, ha surclassato la Vipera berus di due spanne (scherzo, Marceeee!!!!) è andato giù meglio. Questo mitico fratello Dalton (Giovanni Ricci, N.d.R) con la scoppola non ne salta una e comincia anche ad abbassare i tempi… passa dal cross corto alla maratona e in ogni dove corre con il fuoco tra le chiappe!

Comunque questa Corsa di Miguel ha visto una massiva partecipazione societaria, ma lo spettacolo, lo hanno dato loro, come sempre, il settore giovanile e i genitori. I nostri geriatrici master, acciaccati e accasciati, fanno quello che possono, ma loro no, trasudano energia e smalto da vendere, a partire dal piccolo Filippo, mio orgoglio di atletino, per non parlare di tutti gli altri, da Costanza a Livia, da Alice alla piccola Tudina e tutte le altre e altri… (qualche foto nell’area riservata).
Bellissime e bravissime anche tutte le donne, massiccia roccaforte mai vista in questa società.

E che dire di Antonella e la piccola Cecilia?

Siamo una bella squadra. Con tante peculiarità, forse piccole criticità, ma bellissima.

RP non si discute. Si ama.

W Giovanni!!!!-Titolo-

Corsa di Miguel 2016, istruzioni per l’uso

Aggiornamento del 28 gennaio

Siamo a dare le ultime informazioni per la corsa di Miguel di domenica prossima. Per chi parteciperà, l’invito a leggere con attenzione.

PETTORALI E PACCHI GARA

I pettorali (e pacchi gara se previsti) saranno presi da Davide, Andrea ed Angelo venerdì pomeriggio (per tutti gli iscritti di società). Quest’anno saremo in 99 tra competitiva e non competitiva. Un grande successo. Per coloro che corrono la prova agonistica, la possibilità di verificare l’iscrizione a questo link.

Ogni partecipante potrà ritirare il pacco gara e pettorale sabato mattina allo stadio della farnesina dalle 10 alle 12.30, dove vi aspettano Marco e Francesca. NON è prevista la consegna del pettorale la mattina della gara (pertanto, se non potete venire sabato mattina, date l’incarico di ritirarlo a qualche conoscente). Per la corsa agonistica, la consegna del pettorale è vincolata OBBLIGATORIAMENTE alla consegna in originale dei pochi CM mancanti. Non dimenticatelo per favore.

IL PERMESSO DI CIRCOLAZIONE

Come sapete, il 31 è previsto il blocco delle auto. L’organizzazione ha però messo a disposizione il seguente permesso. Stampatelo a vostra cura e compilatelo. Se volete possiamo anche timbrarlo sabato mattina. Suggerimenti:

  1. Domenica mattina portate al seguito anche il pettorale e mettetelo in vista sul cruscotto;
  2. Utilizzate il permesso solo la mattina di domenica;
  3. Utilizzatelo solo per raggiungere la zona di partenza e per tornare a casa.
IL GIORNO DELLA GARA

Domenica 31 la partenza della corsa agonistica dei 10 km è prevista alle 9.30 di fronte al Ministero della Farnesina, con arrivo all’interno dello stadio Olimpico.

Sperando che come lo scorso anno sia previsto il deposito borse all’interno della palestra IUSM, diamoci sempre quello come riferimento per il punto di ritrovo, a partire dalle 8.30. Vediamo se riusciamo a fare un’altra bella foto assieme. Ricordate tutte e tutti il completino (nuovo per i S/M) o la maglietta di RP (bambini e genitori iscritti).

L’accesso all’area di partenza è, come sempre, legato al numero del pettorale. Verificate l’area di vostra appartenenza ed accedetevi con un po’ di anticipo (non aspettate l’ultimo minuto).

Se non è cambiato niente, all’arrivo dovrete consegnare il CHIP di rilevazione del tempo reale. La non consegna del chip causa un addebito al suo intestatario. Questo vale anche per coloro che sfortunatamente la mattina della gara non potessero partecipare o dovessero ritirarsi.

Dopo le 9.30 partirà anche la non competitiva di 10 KM e più tardi ancora quella dei 4 km (quest’ultima dal ponte della musica alle 10.45). Organizzatevi a vostra cura di conseguenza.

Dovremmo aver detto tutto. Ulteriori informazioni le trovate sul sito dell’organizzazione della Corsa di Miguel.

Articolo originale del 10 gennaio: Attenzione! L’iscrizione a cura della società va prenotata entro il 16 gennaio!

Atlete ed atleti rifondaroli, come molti di voi sanno domenica 31 gennaio 2016 si correrà la XVII edizione della Corsa di Miguel. La gara è sin dalle sue origini un appuntamento importante per la nostra società che ha sempre partecipato al meglio delle sue possibilità. La gara inoltre è inserita tra le prove del Criterium societario.

Per quest’anno, come già in altre edizioni, Davide si occuperà dell’iscrizione di squadra e vi preghiamo quindi di fare attenzione alle scadenze e alle modalità di iscrizione. Ricordiamo che per partecipare alla gara competitiva è necessario essere in regola con il certificato medico agonistico e con il tesseramento sociale. Vi preghiamo di far pervenire a Davide quanto prima l’intenzione di iscrivervi specificando i dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita), il tipo di tesseramento (Fidal o Uisp), la taglia per la maglietta e, se c’è, il tempo impiegato nell’ultima edizione della corsa (2015). La quota di iscrizione (vedi sotto) provvederemo a raccoglierla il sabato mattina alla Farnesina (o comunque dove si svolgerà l’atletica dei bambini) entro e non oltre sabato 16 gennaio 2016 (dopo questa data ci si può ancora iscrivere, ma a propria cura). La distribuzione dei pettorali e pacchi gara ci sarà sabato 30 gennaio alla Farnesina.

Distanze e quote di iscrizione
  1. Non competitiva di 10 km (costo pettorale e pacco gara 12 euro, solo pettorale 5 euro)
  2. Non competitiva di 4 km, con partenza dal ponte della musica, (5 euro pettorale, con borraccia di Miguel, scaldacollo firmato UISP e calendario 2015);
  3. Competitiva di 10 km (costo pettorale e pacco gara 12 euro).

 

Corse su corse…

Un mese pieno di km, di gare, di attività… Si corre e si fa correre, un giorno dopo l’altro, un passo dopo l’altro. Palombara, Nepi, Bolzano, Farnesina, Monti Simbruini, Fulvio Bernardini e allenamenti tra boschi, montagne e Parchi. Tanti impegni per grandi e piccoli che non diminuiscono la voglia di fare e ci portano all’evento culminante del mese: La Corsa di Miguel che si terrà domenica 31 gennaio.

Ci inventiamo delle storie fantastiche sulle nostre imprese, diventiamo come degli avventurieri che giorno dopo giorno maturano esperienze e crescono… ognuno a modo suo.

Oggi la 3 comuni (classifica da M. Moretti) è stata davvero lunga per Chewbecca che, abbandonata dai suoi compagni di ventura (anche se al traguardo ha incontrato, pensate, nientemeno che la Valchiria in incognito e in grande spolvero), lungo i 22,5 km ha cercato di mantenere la concentrazione in una distanza che non aveva, correndo più con la testa che con le gambe e chiudendo tutto sommato con dignità questa insidiosa Regina d’Inverno.

Ma ieri i ragazzi di RP hanno dato il meglio all’Impianto Fulvio Bernardini, in una Pietralata dal sapore di altri tempi, scatenando l’onda verde che ormai conosciamo bene. Avanti a tutti la piccola Anna, minuscolo esserino che sembra uscire da un libro di fiabe e poi Giorgio, Alessandro, Leonardo e i più grandi, ormai atleti maturi e consapevoli, nostra linfa vitale energetica e fantasiosa…

Un grazie speciale a tutti i rifondaroli, maestri, atleti e genitoratleti, compresi coloro che in contemporanea alle staffette e alle gare alla Fulvio Bernardini, ieri, si allenavano e allenavano alla Farnesina… ormai siamo talmente veloci da avere il dono dell’ubiquità!

Palombara mon amour…

Eccoci alla Millenium Falcon… ooops volevo dire la Millenium Solidarity, cioè la gara che da qualche anno viene organizzata a scopi benefici. Quest’anno la raccolta ha sostenuto l’Associazione “Una Terrazza sull’Infanzia”, che da diversi anni opera in favore di bambini che vivono in paesi dove purtroppo c’è guerra e disperazione.

Un trio di Rifondaroli formato da Lord Nulli, Marceila Organa e la Secca Chewbecca, partono alla ventura in una impegnativissima gara di 12 km, competitiva (classifica dal sito di M. Moretti). Ma il fatto più interessante è il nutrito gruppo di bambini e ragazzi che si lanciano per le strade di Palombara nel disputare una 2 km non competitiva, distanza di tutto rispetto per una gara di questo tipo, rivolta anche alle categorie giovanili.

Il fatto ancora più entusiasmante è rappresentato dai giovani atleti palombaresi presenti alla gara. Sono gli stessi che da alcuni mesi si allenano costantemente, con impegno e tanta allegria al campo sportivo Torlonia, il lunedì e il giovedì pomeriggio. Sono i protagonisti del progetto “Atleticamente… Naturalmente” avviato dalla A.S.D. Rifondazione Podistica con il supporto e il patrocinio del Comune di Palombara, le sovvenzioni del progetto “CONI Ragazzi”, l’impegno dell’Assessore allo Sport Stefano Meloni e della ditta MUSA s.r.l., gestrice del campo sportivo e la collaborazione di istruttori e tecnici del territorio. Un tipico esempio di una iniziativa che sta dando buoni risultati proprio grazie all’impegno, la sinergia e la collaborazione di tutte le realtà presenti nel territorio, a riprova del fatto che insieme si può fare bene e molto di più che da soli.

Durante la corsa, i giovani atleti, sono stati sostenuti da alcuni atleti giovani ma più “anziani”, già da anni impegnati nelle attività sportive giovanili di Rifondazione Podistica, che hanno letteralmente scatenato una bellissima onda di partecipanti a partire dai cuccioli per arrivare ai ragazzi e a qualche adulto che generosamente ha supportato i rappresentanti più giovani della spedizione.

A fine gara i festeggiamenti a tarallucci e generosi bicchieri di vino nella Taverna di Chewbecca la Secca, noto peloso e irascibile ominide locale!