Archivi categoria: Articoli Senior / Master

Articoli riguardanti le attività Senior / Master

Non di solo pane (e cacio) corre l’uomo (e la donna)

Metti una piovosa mattina di autunno in uno dei Parchi urbani più belli d’Europa e metti un gruppo di matti con il cuore grande…

Roma, Acquedotti, ore 10:00. Potrebbe tranquillamente essere Londra, viste le condizioni meteo, altro che ottobrate romane. La gara non parte ancora perché stanno ancora sistemando il percorso. La Direttrice, il Presidente e i giovani volontari della UISP. Un mazzo così dalle 7 di questa mattina ma ne è valsa la pena.

Questa è la corsa di Stefano, stiamo tutti qui per correre con lui e per far sì che si corra con lui.

Noi rifondaroli siamo presenti in massa. Ho provato meschinamente a defilarmi ma il mio tentativo di defezione è durato poco, perché il richiamo della Direttrice della serie: “io una tua assenza al 2° Memorial per Stefano Cucchi non l’accetto, vergogna!”, mi ha definitivamente convinta. Così questa mattina, anziché svoltare verso Nord Ovest per la solita somarata in bassa Sabina a caccia di caciotte e salamelle, eccomi qua, a Roma Sud-Est, per correre con Stefano.

Ma passiamo alle note tecniche. Dopo circa 40 minuti di un lungo riscaldamento (essendo la gara di soli 6 km) mi piazzo sulla linea di partenza con lo striscione in mano. Il bello è che tra i partecipanti ho ritrovato vecchi compagni universitari, rifugiati, compagni.  Sembrava di essere tornati  incordonati per un corteo, uno per tutti e tutti per uno. Credo che tutti diamo un senso alle nostre folli corse aldilà del lato sportivo e atletico della cosa. Penso però che questa sia una gara con un senso che ci accomuna e ci fa dire no a tante ingiustizie. Ce lo leggiamo negli occhi. Per questo la partenza è una liberazione di energia e mi piace l’idea di Stefano che corre anche lui, lì davanti a noi.

La presenza di Ugo immediatamente in testa alla corsa, con il suo baffetto beffardo è una certezza a cui posso fare riferimento nei momenti di scollamento esistenziale! A seguire tutti gli altri, a palla, sotto la pioggia a tratti scrosciante e sul terreno scivoloso che emerge dallo splendido plateau tufaceo derivante dall’antica eruzione del Vulcano Laziale a due passi da qui. Giovanni R. questa volta mi fa mangiare terra, anzi pozzolana, mentre reggo all’attacco di un agguerrito Angelo S., pieno di livore nei miei confronti per la recente batosta palombarese.

La premiazione maschile, oltre a Ugo, vede un Simone R. in gran forma. Quella femminile, la sottoscritta e Cristina R., ma davvero complimenti a tutti, in particolare al mitico Fabio B. per il suo personale sui 6 Km.

Ma che dire dei sempre più grandi giovani rifondaroli? Ruben e Benedetta sul podio, ma tutti gli altri ragazzi e ragazze partecipanti, non meno bravi, hanno dato prova di grande esperienza e resilienza.

Oggi, un’altra bellissima giornata di sport e vita, di lacrime, pioggia, gambe, cuore è stata messa a segno. Altro che caciotte…

Qui un messaggio di Ilaria Cucchi su Change.org

IMG-20161002-WA0006

San Michele (ovvero uno dei miei perché per le gare su strada)

San Michele è l’Arcangelo protettore di Monterotondo Scalo, un borgo fondato da emigranti lungo la via Salaria, patria acquisita di due carichi da 11 come Maestro Enzo-Jota e di Lord Nothing, per non parlare dell’icona gay Boris (un tempo assiduo cronista ufficiale delle vicende rifondarole) e, tanto per rimanere in tema biblico, del figliol prodigo Vastinho.

Ora al posto delle fornaci che per anni e anni hanno cotto mattoni fabbricati con il fango del limaccioso fiume Tevere, sorgono zone abitative e commerciali di dubbio valore urbanistico ma dalla posizione strategica, al lato della ferrovia Fiumicino-Orte.

La Maratonina omonima viene disputata a fine settembre e ci vede coinvolti in massa, qui nell’interland del Nord Ovest, in pieno confronto agonistico tra soliti noti. Il corridore di Roma abituato a correre tra ville, parchi, e manifestazioni affollate tipo Roma Urbs Mundi non è avvezzo a queste scaramucce tra paesani, non conoscerà mai l’onta appannaggio del burino sabino bastonato sulla salaria dal vicino di casa, oppure come è successo a me dal papà di un mio alunno o dalla mamma di un giovane atleta del settore giovanile, ma tant’è. Ciò nonostante come sempre noi rifondaroli, in questo caso rappresentati dalla sottoscritta Vipera berus e da Lord Nothing,  diamo il meglio di noi e arriviamo pure al premio di categoria e alla caciotta del terzo posto sul podio.

Ma come direbbe De Andrè, non è né la rosa né il tulipano a impreziosire questa calda mattina di settembre, lungo la via Salaria che porta a Rieti, ma quell’incontro casuale a fine gara, che spesso ti capita nell’ambito di questi scarni e genuini eventi sportivi rappresentati dalle corse su strada. Mentre ancora vaghi a braghe corte, tra il defaticamento e il ritorno alla macchina, con un aspetto che non fa certo pensare a un bel fiore di campo, entri in contatto con realtà e situazioni a volte paradossali. … Questi incontri ti regalano spesso aneddoti o spunti di riflessione se non perle di saggezza sul senso della vita e su ciò che siamo.

Stavolta è una piccola signora anziana, come tante altre, con quella vestaglietta che mia madre avrebbe detto “color frittata di zucchine”. Mi si avvicina, con un piccolo orologio senza valore (per la maggior parte della gente) nel palmo della mano e me lo propone in cambio di qualche spicciolo per mangiare perché la pensione arriverà la prossima settimana e i soldi sono già finiti da un pezzo…

Che dire? Quali sentimenti? Tristezza? Rabbia? O solo una malinconica constatazione che in questa società c’è molta più dignità e coraggio a chiedere qualche spicciolo per strada per sbarcare il lunario che a percepire stipendi  o pensioni milionarie e  a godere di privilegi e benefici a scatafascio?

Meditate gente, meditate…

caciotta-in-testa
La Vipera medita con la caciotta in testa.

Resistenza a Palombara e a… Roma, ovvero l’elogio del rifondarolo

Un nutrito gruppo di rifondaroli è sceso in campo, in questi ultimi sprazzi estivi, sulle colline palombaresi e su quelle della Farnesina, con importanti conseguenze sulla classifica del Criterium.

Come garibaldini a Mentana e sulla breccia di Porta Pia, i nostri colori sociali, seppur inflazionati, sono sempre i più belli. Siamo noi che siamo belli. Ci incoraggiamo lungo il percorso con grida e incitamenti, siamo eterogenei come età e come velocità. Ma cosa importa: la cosa bella è ritrovarci insieme, davanti a una salita o a un bicchiere di vino a Villa Villacolle.

Una 10 km? Una 2 Km? Un 200 m? E’ bello giocare sulle diverse distanze con spirito positivo e voglia di ritrovarsi e condividere emozioni in modo allegro e informale.

Stiamo bene insieme dopo tanti anni e tanti km. A breve festeggeremo il ventennale, un lungo legame non solo relativo alla passione comune per la corsa ma soprattutto di amicizia e affetto.

Forse ci accomuna un certo modo di vedere la corsa e la vita, fatto di alti e bassi ma sempre con la voglia di mettersi in gioco, senza maschere o finzioni, senza dover dimostrare niente, con la consapevolezza e la contentezza di avere limiti, imperfezioni, di non essere i primi, ma di essere noi, per come siamo, comunque belli e simpatici (modesti!).

E che dire delle nostre giovani leve?

I bambini e ragazzi rifondaroli riempiono le strade, le piazze, lo stadio della Farnesina al Mennea Day, i podi, il salone d’onore del CONI al Workshop “Beactive”, dove sopportano ore di congresso mostrando una pazienza sorprendente ad ascoltare i sottosegretari dei ministri con i loro lunghi fiumi di discorsi.

Belli e bravi quando corrono e come corrono bene, anche se non sempre arrivano tra i primi ma sempre con il sorriso in bocca ed è questo che ci inorgoglisce e che riempie questi venti anni trascorsi assieme di profondo significato.

Mennea Day 2016

Per lunedi’ 12 settembre e’ prevista la manifestazione in commemorazione del record del mondo di Pietro Mennea sui 200 metri alla Farnesina alla quale, con alcuni atleti del settore giovanile, partecipiamo fin dalla sua nascita.

Se anche qualcuno dei master volesse partecipare lo segnali ad Alessandro entro venerdi’ mattina, perche’ le iscrizioni vanno fatte on line sul sito della Fidal in anticipo.

La prima partenza dei piu’ giovani (esordienti C) e’ prevista alle 18:30, il resto delle partenze a seguire anche se il programma orario pubblicato al momento da’ come vostra partenza le 22:00 circa ma a seconda dell’alta o bassa partecipazione potrebbe essere anche molto prima….

La tassa di iscrizione e’ di 3 euro.

C’e’ anche la possibilita’ di iscriversi sul posto, almeno un’ora prima della gara, al costo di 5 euro.

Qui di seguito il regolamento della gara: MenneaDay2016CPRoma_03

RP Vintage ovvero: il ritorno dello Jedi

No, non ci siamo rimbambiti tutto assieme appuntandoci sul petto un discutibile sponsor… è solo che il maestro Jota Enzo può permettersi questo e altro, anche una maglietta del genere, di 30 anni fa (vedi sotto) alla corsa della Croce Rossa, Memorial Angelo Pinna.

Per me ‘sto look obsoleto  è l’emblema di quell’atletica che a livello alto e olimpionico non ci porta più medaglie e ancora non vede quel passaggio di testimone tra le vecchie e nuove generazioni.

Certo, l’assenza prolungata di Boris dagli scenari agonistici si fa decisamente sentire.

La nostra atletica giovanile, i nostri figli (vedi il talentuoso Francesco Guerra) ci danno tanta soddisfazione e speranza ma sono ancora piccoli. Manca una terra di mezzo, c’è una sorta di buco generazionale, che lascia un vuoto pieno di incertezza , un ponte che da Dominici e Dantone salta direttamente a Francesco Guerra, a Juma, a Giacomo e a Ruben. Però quei “vecchietti”  che continuano a cimentarsi tra strade, piste e campi hanno ancora qualche velleità, qualche asso nella manica e piccoli sassolini da togliersi dalle scarpe. Vecchietti si, ma la testa è quella di venti-trentenni, con nette discrepanze psicofisiche. Mi ci metto pure io, anche se penso di essere una pippa. La mente però continua a viaggiare, a sognare, a provare a rimanere in gioco, nonostante tutto.

Siamo vecchi, a volte zoppi, un po’ matti, ma siamo vivi.

RP-vintage

Criterium a Palombara

Buongiorno, trascorsa indenne l’estate, si ricomincia con l’attività agonistica di RP.

Domenica 11 settembre a Palombara e’ prevista la gara “Millennium Running”, come penultima prova del Criterium di RP.

La gara e’ di 10 km, con ritrovo entro le 9:00 e partenza alle 10:00 e costo dell’iscrizione di 10 euro.

Entro il prossimo giovedì sera 8 settembre Alessandro manderà l’iscrizione di società, per cui entro tale data ditegli chi e’ intenzionato a partecipare.

Sul post gara seguiranno  altre indicazioni.

Qui sotto il regolamento della gara. Per la classifica del Criterium consultate questa pagina. Nella tabella di quest’anno sono riportate le schede dei singoli appuntamenti, oltre alla classifica generale.

2016-09-11 Regolamento-Millennium-Running-4

 

A zappà l’orto del vicino…

… o arubbà a casa de ladri, l’erba der vicino… insomma idee confuse su proverbi per dire che questa domenica, a snobbo di trasferte signorili e blasonate come la Pilastrissima o la Rome by night, vado a caccia di vittorie casarecce alla festa della DC a Poggio Mirteto Scalo, nel cuore della Sabina, antico feudo di tante signore somare, tra cui la cara commilitona Stefania Pacca, attualmente in stand-by da nausea agonistica. In verità la Festa della Sacra Famiglia non credo sia la stessa festa politica democristiana dell’Amicizia di una volta (roba da pazzi ma anche quelle tocca rimpiangersi…). Comunque la presenza di un nobile Tognalini fa da garante che l’incasso verrà devoluto alle vittime del Terremoto; questo mi basta e mi rasserena di non essere come al mio solito nel momento e nel posto sbagliato. Una gara ben organizzata e una vittoria facile dietro l’angolo di casa per tamponare l’amara bastonata che giungerà in capo alla sottoscritta di qui a poco, in casa, da parte della tiratissima Marcella,  sfoderante sorrisi e cesti e, a detta della Direttrice, un fisico in grande spolvero estivo, pronta a rompermi le ossa quanto basta per vincere il criterium e non dico altro.

Comunque è stato pur bello correre nell’ampio sterrato che costeggia la sinistra orografica del biondo Tevere, in questo tratto ancora azzurrognolo o verdognolo, secondo i differenti modi di percepire le diverse sfumature algali tra nutrie e pantecane… ed è sempre un piacere stringere all’arrivo la dolce, cara e secaligna Paola Cenni (vedi foto), giunta alla sua 131° maratona (siii, 42 km e rotti). Ormai non si ricorda neanche più dove e quando  dovrà correre la prossima, ne ha già in programma 3 o 4, se ho ben capito.

A fine gara mi commuovo davanti alla banda del paese. Mi fa sempre questo effetto, forse perché uno dei pochi ricordi che ho di mio padre da giovane è che suonava come clarinettista nella banda di Lisciano, paese alla base del Terminillo. Ormai, calata la notte, rischio di pernottare alla Stazione di  Poggio Mirteto a causa di una macchina che mi blocca l’uscita e un cancello chiuso con su scritto “proprietà privata divieto d’accesso”. Bella forza, sono arrivata 30 secondi prima del via e ho parcheggiato nel primo buco che ho visto… comunque, mentre tutti mangiano alla festa, pizze e delizie di ogni genere e cerco disperatamente il proprietario di una 500 bianca (e poi mi esce fuori ‘sto gigante di due metri, pure presidente della festa). Trovatolo e ringraziatolo della comprensione, mi avvio verso casa senza lonzini né caciotte, né fiaschi di vino, né coppiette, ma con una fame atavica da contorcere le budella! Però questa volta, a saziare la fame dello spirito, arriva un premio adeguato al mio “alto” lignaggio e nobiltà di animo: un bellissimo acquerello di un autore locale che mi inorgoglisce e che forse potrò appendere nel salotto di Villa Villacolle! Al Graforibelle Andy War un giudizio tecnico e l’ardua sentenza sul dipinto!

P_20160829_010224

Padre Jacopo

Metti una mattina di mezzo agosto… una gran fiacca alla mattina che non andresti neanche dal letto al bagno, e invece alla guida della mia Berlingo mezza camperizzata, traverso, in preda al sonno, un paio di strade consolari per Castel S. Pietro Romano. Sembra un paesino dove finisce la strada, di un bianco abbagliante per la roccia calcarea su cui è arroccato e i muri candidi delle case. Qualche sparuto corridore si riscalda lungo i saliscendi dei vicoli, ma girato l’angolo c’è l’orda dei corridori incalliti, che ti scovano garette anche a casa del diavolo, pur di riportare a casa quel consolatorio pacco gara e fare il pieno di endorfine e magari qualche misero premio di categoria.

Ma questo è il posto dell’acqua santa. Il Santuario della Mentorella e il Sentiero di Karol Wojtila è a due passi. E infatti, prima della partenza un giovane e bel frate si posiziona davanti all’arco e ci da la benedizione (o l’estrema unzione, secondo i punti di vista). Si tratta di Padre Jacopo, viene da un convento appena sotto al paese. Si mormora che è conosciuto come atleta del posto e in genere ha corso le edizioni precedenti ma che in questo caso deve limitarsi ad officiare la sua professione e missione al momento del via.

All’arrivo, dopo aver faticosamente acchiappato il 5° posto in un percorso senza pianure, avvicino l’uomo in saio che mi ricorda inequivocabilmente Obi Uan Kenobi da giovane, incuriosita dal suo probabile alternare i pantaloncini alla tonaca. Gentilmente si presenta e mi racconta della sua passione per la corsa ma che al momento, per un piccolo risentimento muscolare lo ha fatto rinunciare alla gara che lo vede giocare in casa. Io prontamente gli chiedo per chi corre e se forse è intenzionato a cambiare squadra. Un Frate a noi manca proprio e una benedizione ogni tanto non farebbe certo male! Purtroppo per ora non ha intenzione di mollare la sua piccola squadra locale, ma forse un giorno… già me lo figuro con la nostra casacca sociale a benedire la squadra di cross lungo durante le fasi di qualificazione, chissà… forse riusciremmo il quel caso a passarle e a sognare di nuovo, da poveri vecchierelli, la tanto agognata finale!

Lord Nothing and Lady Snake at the Court of the Crimson King

Che a dire il vero non era poi così rosso cremisi, anzi, il Race Director della Regents Park Races Summer 10K Series, a differenza del nostro buon Felice Petroni style in Rieti Runners Tour, sembrava piuttosto Black. Un tal Pietro, originario di Amalfi, ci ha accolti con un “grazioso” (so cuteee) saluto fascista e ha intonato le note di “Giovinezza” in nostro onore. Nulla ( e Nulli) ha valso il richiamo alla casacca sociale, il mio “Hasta la victoria”, l’affermazione di essere l’ultima comunista della terra, infine il nostro implorare pietà (trattavasi di persona piuttosto anziana che non lasciava margine per un’azione “terapeutica”, con trattamento di “partenza di capoccia”). Alla nostra evidente repulsione in merito a tali festeggiamenti, ha cominciato con Berlusconi, già… era veramente hopeless.

A parte gli scherzi, spero vivamente stesse scherzando, il solito English Humour, ho pensato, quindi tiramme ‘nnanze e bbona l’è (ho un poco di confusione linguistica, ultimamente che per una vipera, avere problemi con le lingue non è bello).

Comunque , passiamo alla gara.

Premetto che la settimana precedente alla gara londinese,  sia Lara che io abbiamo avuto modo di saggiare l’impeto britannico nella corsa, alla Fun Run e al Tywardreath Trotter, in quei di Cornovaglia, dove Lara tra mille improperi a mio carico si è cimentata in un miglio di corsa mentre la sottoscritta ha corso in una 7 Miglia da veri cinghiali. E le donne che cignale! Finalmente in una gara di 300 persone qui quasi la metà erano donne di ogni età, per fortuna alcune andavano piano ma parecchie su quel saliscendi limaccioso cornovagliese mi hanno fatto vedere i sorci verdi e soprattutto dopo niente salami, lonzette, caciotte, ecc.

All’arrivo a Londra abbiamo incontrato i Nulli al completo, per l’occasione Lord Nothing and Family, con Lady Primrose, il Principe di Galles James e la Principessina Alice nel paese delle Meraviglie.

Da allora si è scatenata una guerra interattiva sul web con i Tortoliani, un popolo italico dalle misteriose origini, che noi, invasati dalla Saga della J. K. Rowling, abbiamo cominciato a vedere come la reincarnazione dei personaggi del celebre Herry Potter (ultimo prodotto della cultura extracomunitaria Inglese).

Innanzitutto Novaroldemort, assetato di potere e di salamelle, con cui ama adornarsi il corpo e la mente. Poi la sua fedele compagna Marcellatrix Black, abile alchimista e incredibile trasformista atletica, capace di passare dal salto in alto al 10.000 m come niente. Braccio destro e sinistro del misterioso tu-sai-chi, Lucidus Malfoy, detto anche lo “strizzacervelli” e il “Blonde Draco Malfoy”, conosciuto in quanto Drago in Cina come perfido Sol-Li-Mi-Nì, famigerato nel settore della sperimentazione sui Bestioline come Grifoni, Fenici, ecc… Ma il più inquietante sembra essere Severus Fabius Boa-tton costrictor, ormai totalmente dedito alla causa di tu-sai-chi in preparazione alla rivalsa dei Babbi Natali, guerrafondai a caccia di punti criterium a tutti i costi.

In stretto contatto telepatico, il Nerd’s King Richard Pumpkin, normalmente Remus Lupin, quando trasformato in lupo e non in zucca, pascolava nei verdi alpeggi a caccia di cervi e a debita distanza, mentre Sirius Black, sotto le mentite spoglie di un certo Ugus Star Wars, mandava messaggi subliminari a macchia di leopardo da ogni dove nell’universo in sincronia con il solito Pierluke Skywalker, richiamando a loro gli adepti, dal lato oscuro e da quello buono dello sforzo.

Da Kitira il Preside Gabrielus Silente, si asteneva da qualunque commento, così come la Direttrice Minerva McLichtner staccava letteralmente i contatti.

Insomma la guerra a distanza si è scatenata, mandando nell’etere, anzi nel WWW, foto di corse, allunghi, podi, brindisi, magnate e quant’altro. Gli “inglesi” tentavano di richiamare il gruppo su temi più “seri” quali corse lungo Hyde Park o nei Kensington Gardens, con maratonde sotto la statua di Peter Pan, allunghi a Buckingham Palace e sul Tower Bridge, mentre “certuni/e” mandavano volgarissime foto di  dubbi cefali neanche tanto freschi, frutti di improbabili vittorie, spacciati per lonzini di porcu sardo…

Comunque la gara a Regents Park ci ha resi orgogliosi della nostra “italianità”… Lord Nothing 21° assoluto e primo di categoria mentre Lady Skin of Snake (ormai c’è rimasta solo quella), 9° assoluta e 2° di cat. (eterna seconda…). Niente premi in natura ma come disse De Andrè; tutto finisce in Gloria: due medaglie bordate di verde glitterato con al centro scritto “Finished”. Che vorrà dire? Finito/a? Chi? In che senso? Bohhhhh!!!

 

Skinny go to England

Ci siamo. Giunge la pausa estiva tanto agognata. Riposo. Scarico. Nullafacienza (sic) sportiva.

Macchè!!!!

La Vipera berus ha già programmato come ogni anno la gara all’estero e questa volta tocca alla terra di sua Maestà la Regina, il Regno Unito, in particolare l’Inghilterra.

Ci sono in programma ben due gare. La prima, in Cornovaglia, è stata probabilmente messa apposta per me. Il giorno dopo il mio arrivo, in questo paesino sperduto dal nome in gaelico, impronunciabile anche per gli inglesi, cioè Tywardreath (che poi è il paese natale della mia amica Jo), si disputerà il Tywardreath Trotter, gara di 7 miglia su terreno misto.

L’altra gara sarà a Regent Park, nel cuore di Londra e, udite udite, vedrà la partecipazione anche del Lord Nulli, che finalmente potrà esibirsi al cospetto della regina, nel suo habitat naturale dei giardini di sua maestà.

C’è da dire che sto preparandomi da tempo alle gare che andrò a disputare oltremanica, soprattutto riguardo gli aspetti metabolici legati all’omeostasi, al pH sanguigno e all’equilibrio idrosalino che durante il mio soggiorno in Inghilterra potrebbero subire variazioni, visto il cambio della dieta alimentare e delle modalità di “idratazione”.

Pertanto, venerdì sera scorso, ho partecipato alla Run Beer, a Palombara, gara breve ma con 3 ristori obbligatori a birra, che mi hanno permesso di perfezionare il metabolismo dell’alcol durante lo sforzo fisico!

Nonostante la mia baldanzosità, pensando di essere imbattibile nell’ingurgitare litri di birra, onta e vergogna, sono arrivata solo seconda, facendo ricredere chi contava pienamente sulla mia fama di bevitrice incallita.

Comunque, visto che la maggior parte degli atleti, ai ristori si limitava a smezzare i boccali e non a fare il pieno come la sottoscritta, ho provveduto, nel dopo gara, a spazzolare tutto quello che restava sul tavolo, tanto poi per tornare a casa non dovevo guidare!

Sperando che tutto ciò sia di aiuto nelle performance anglosassoni e di darvi notizie delle stesse nel corso delle estate, auguro a tutti BUONE VACANZE!!!