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Articoli riguardanti le attività Senior / Master

Rebibbia e Vivifiume (aggiornato)

I prossimi appuntamenti del Criterium saranno il 22 di aprile con il Vivicittà al carcere di  Rebibbia (Nuovo complesso) e il 1 di maggio con la Vivifiume.

Essendo due gare particolari per importanza sociale e culturale e in un periodo particolare, verranno assegnati i seguenti punteggi:

  • 5 punti se fatta almeno una delle due (non importa quale)
  • 7 punti se fatte tutte e due.

Per le iscrizioni alla gara del 22 di aprile seguiranno notizie piu’ in dettaglio da parte di Eleonora, ma andranno fatte sicuramente entro il 12 di aprile e servira’ compilare il modulo di auto certificazione piu’ inviare copia di un documento di riconoscimento.

Aggiornamento 2 per Rebibbia

L’appuntamento è per le ore 8:15 all’ingresso del Complesso in via Raffaele Majetti, 70. Ricordatevi di portare il documento di identità (lo stesso inviato via mail) altrimenti non faranno entrare. All’interno del carcere non si può portare nulla, lasciate il più possibile in macchina, poche cose si potranno lasciare negli spogliatoi prima di entrare. Il via della prova competitiva e non- competitiva sarà dato alle 10.

Aggiornamento 1 per Rebibbia

Anche quest’anno, la Uisp Roma organizza la storica manifestazione del Vivicittà all’interno dell’Istituto Penitenziario di Rebibbia.

Si correrà domenica 22 Aprile presso il Nuovo Complesso:

  • 12 Km per la gara competitiva
  • 4 Km per la non-competitiva

Cosa fare per iscriversi:

  • bisogna essere maggiorenni
  • iscriversi ENTRO E NON OLTRE le ore 18 di giovedì 12 aprile 2018.
  • compilare il MODULO DI AUTOCERTIFICAZIONE (in allegato)
  • copia di un documento di identità
  • essere in regola con il Certificato Medico Agonisitco

Inviate tutto ad Eleonora che penserà a girare alla UISP. Il contributo di partecipazione è di 4,00€ (questo evento continua ad essere organizzato dalla Uisp Roma senza alcun tipo di sostegno o contributo dalle istituzioni).

Come già molti di noi hanno avuto modo di provare, la corsa in carcere è un’esperienza importante e coinvolgente….. al di là di classifiche e punteggi: PARTECIPIAMO!

N.B. La corsa in carcere si terrà anche nella Sezione Femminile con staffette e prove di velocità. Anche in quella occasione, la partecipazione è aperta a tutti.

La data prevista è martedì 22 Maggio 2018 (con ingresso dei partecipanti alle 14.30).

E’ possibile iscriversi fino alle 18:00 di giovedì 10 maggio 2018. Vi manderemo in seguito i moduli da compilare.

Pazzie di marzo: meteoterrorismo o meteorismo?

Ormai viviamo con un nuovo incubo: il meteoterrorismo. Allerte meteo a go go, Burian 2 la vendetta e chi più ne ha più ne metta (scusate la rima!). Per giunta ci si mettono pure le contratture e i colpi della strega ad allietare questa domenica di marzo in cui è prevista la nostra gara societaria marittima che vede coinvolti master e giovani atleti: La Corri tra i Giardini, a Ladispoli, amena località costiera a Nord di Roma (in attesa di classifiche). Alle defezioni dei Guerra e di Marcella (pur presente di supporto) si tenta di riparare con un volenteroso Serra e una nutrita schiera di atleti e atlete master, con la Direttrice impegnatissima nelle partenze delle categorie giovanili e il Presidente in dignitosa rappresentanza, in veste di documentarista. Si aggiunge in nuovo atleta, Graziano, a cui la vipera mette pressione richiedendogli una media al km che ormai neanche Boris in persona potrebbe garantire. In questa occasione non ce la fa a sostenere un tale ritmo, ma chissà, in futuro….

Poteva anche essere la gara di rientro di Giovanni Dalton R., ma l’allenamento rieducativo di ieri con i bimbi piccoli lo aveva decisamente stremato!

La mattina si preannuncia fedele alle previsioni: pioggia, vento e qualche breccola di grandine, in altre parole un tempo di merda. Qualcuno prova a tirarsi indietro. Serra mi chiama dal GRA per sapere com’era la situazione sulla costa. Che potevo rispondere al nostro atleta attualmente più forte in procinto di rigirare la macchina e tornare a casa? “Qua c’è il sole!”.

E che ve lo dico a fare, una pioggia intermittente a rompere le balle per tutta la fase del riscaldamento. Che dire, l’avevamo scelta apposta la gara sul litorale, sperando in una tiepida e assolata giornata di inizio primavera, A seguire era anche previsto il pic nic sulla spiaggia con eventuale bagno (in borsa ho asciugamani e costumi che non ho avuto il coraggio di mettere). Tuttavia non tutti i mali vengono per nuocere, fa caldo e poi smette di piovere durante tutta la gara, anche se in terra è tutto un cratere e non si sa dove poggiare i piedi. Nei primi km vengo superata da tre loschi figuri: Pierluke, Fabrizio detto Janus e Mauro er polentone. Due di questi li riagguanto lungo il percorso mezzi azzoppati (volevano fare gli sbrasoni con me!) il terzo lo controllo a vista. A quanto pare la tanta tracotanza non lo ha portato poi così lontano! Faccio la mia gara dignitosamente ma arrivo con i polpacci di legno, talmente contratti che non so con quale piede zoppicare.

Ma la grande gioia sono i giovani, che in contemporanea si cimentano su un durissimo percorso campestre, riportando ottimi risultati. Alcuni di loro partecipano alla gara non competitiva, mescolandosi con i master nei primi 3 km. Si finisce con una staffetta genitore figlio, ciliegina sulla torta per le gambe doloranti, ma s’aveva da fare pure questa.

Alle premiazioni si agguanta un 5 posto per la nostra società, premiata tra le altre cose con una cesta di carciofi romaneschi dal lungo gambo, ideali per uno sfizioso passatempo culinario: non fraintendetemi, maligni che non siete altro, parlavo della pulizia e preparazione necessaria, brattea dopo brattea (prego notare il termine tecnico).

A fine evento, mentre un gruppo di rifondaroli (quelli anziani, pensionati e con la puzza sotto il naso) vanno a risotto con scampi, spaghetti allo scoglio, frittura e quant’altro con i piedi sotto al tavolino del ristorante, sfanculando alla grande il pic nic sulla spiaggia, un gruppo di giovani arditi si getta tra le intemperie della costa tirrenica, affrontando le mareggiate e uno sferzante Maestrale (o Scirocco, booh?) nello splendido scenario della Villa Romana di Pompeo, con la guida del nostro archeologo Gianluca. Seguono bagni con e senza vestiti, corse sulla spiaggia tra le onde del mare mosso e brindisi finale di prosecco… alla faccia vostra! E a proposito di meteorismo, una pernacchia ci sta tutta: PRRRRRRRRRRRRRR!

Le foto dei ragazzi le trovate qui.

Ladispoli

Domenica 18 Marzo si terrà la prossima tappa di Criterium per la stagione 2017/2018 a Ladispoli con la “Correndo nei Giardini”.

Il ritrovo sara’ al Nuovo Parco Comunale in via Corrado Melone (ingresso sud di Ladispoli dalla via Aurelia, entrata dal km 37,500) dalle 8:30 mentre la prima partenza sara’ alle 10:00.

Possono partecipare tutti sia UIsp che Fidal, purchè in regola con il certificato medico e il tesseramento. Saranno previste anche gare per i giovanissimi e una non competitiva (passeggiata),

Potete inviare via mail la vostra adesione alla gara entro martedi 13 marzo ad Alessandro, in modo da poter effettuare l’iscrizione di società nei tempi richiesti.

Per quanto riguarda le quote d’iscrizione (10 euro) le raccoglieremo il sabato precedente alla gara (possibilmente, preferibilmente) o il giorno stesso della gara.

Qui sotto il regolamento, e partecipiamo numerosi…come sempre!

Quel “burino” di un sovietico…

Fino a metà settimana ero iscritta a ben due gare domenicali che si svolgevano contemporaneamente: il campionato di sci di fondo UISP a Monte Livata e la corsa podistica detta il Lunghissimo di Stimigliano, un ondulato percorso in Sabina per veri somari di classe provenienti da tutto il Centro Italia. Ma tra venerdì e sabato era tanta l’attesa per l’arrivo della perturbazione siberiana che stava per saltare tutto: con la gara di fondo sospesa dagli organizzatori non rimaneva che il lunghissimo di Stimigliano, anche quello a rischio.  Ma con il Runners Rieti Tour di Felice stiamo in una botte di ferro. Questo circuito di gare non si sospende per il freddo e il maltempo. Mai. Ai corridori somari non li ferma neanche il Buran. Loro con le intemperie ci sguazzano alla grande! Mi sveglio la mattina, guardo dalla finestra e dico: “se po’ fa’”. Arrivo a Stimigliano, ridente paese su una collina nella Valle del Tevere, con un sole che spacca le pietre. Sento lo speaker tutto gasato insistere: “Er Buran, er burino russo qua nun ce fa gnente, noi c’avemo er soleee”. Partiamo ottimisti lungo i due percorsi di gara, un giro 14 km, 2 giri 28 km. Io sono iscritta per la gara breve di 14, rapida e indolore, una distanza che mi si confà, soprattutto per l’ondulato profilo altimetrico e per il fondo asfaltato. E infatti giungo terza, vecchia ciabatta, dietro a una giovane atleta campana. Gli è che in contemporanea ben altre gare si stanno disputando. Al palazzetto di Ancona,  si stanno svolgendo i campionati Italiani su pista Indoor, e una temeraria Marcella si cimenta in una sorta di eptathlon, partendo dal 400 m agli 800 passando per il salto in alto, mentre a Cassino, i nostri intrepidi atleti giovani, capitanati da Nonno Ugo e dal Lord Nothing, scortati dal Presidente e dalla Direttrice, sfidano gli elementi e le ciminiere del frosinate in un percorso campestre pianeggiante ma semiallagato dalle piogge dei giorni precedenti. E mentre penso a loro e alle loro virtuose imprese mi sento quasi in colpa per aver vinto in maniera irriguardosa nella corsa dei tapascioni una stagionatissima spalla di maiale. Che volgarità… Però poi rifletto sul fatto che qualcuno dovrà pur sporcarsi le mani (e i piedi) affinché in questa squadra si mangi qualcosa di solido durante i raduni e i baccanali sociali… o no? Mi avvio verso casa e a mezzogiorno ancora c’è il sole, ma intorno a Monte Gennaro è già tutto scuro. “Quando il Gennaro mette il cappello, scappa munello che fori piove”. Il meteo metteva pioggia all’ora di pranzo. E infatti, puntuale come un “Nulli” svizzero, alle 13,00 arriva la pioggia.

Evviva “Nonno Ugo”! (ma chi è… ma chi è…UGO Robot?)

Il campionato cross Master è la gara di noi anziani…. Non parlo necessariamente dell’età anagrafica, anche se nell’ambito della mia squadra io sono una delle più “nonnette”, ma di certo gli assoluti stanno ai master come i lavoratori stanno ai pensionati. Il mio non è certo un tono derisorio, anzi, devo dire che anche tra le categorie più elevate non manca la qualità ed è un piacere vedere forti atleti, seppur con qualche capello bianco spingere ancora sul terreno di gara, a volte a fronte di un risicato allenamento e uno stato di forma precario. Vedi Cacciamani e il nostro Ugo, secondo di categoria, che con i suoi bei baffetti da sparviero, fa ancora mangiare la polvere ai pischelli… ad avercene, così! E che dire del bel passo felpato British Style del Lord Nothing artigliante le ghiacciate zolle erbose dei prati adiacenti allo Stadio Guidobaldi di Rieti? Chiudono la partita rifondarola un anziano Novaro ringalluzzito dalla prospettiva di un weekend di fuoco con la sua bella (Marcella bella) e un ancor anagraficamente giovane Vastiho, provato dallo stress da superlavoro, poverino, impegnato com’è per pagare la pensione a tutti ‘sti anziani! La componente femminile della squadra è composta da due attempate signore ultracinquantenni, di cui una, con forti velleità agonistiche finisce addirittura sul podio (vi lascio indovinare quale delle due) per la gioia del suo focoso amante, agognante una favolosa serata intima stile  Mandrake e Gabriella in “Febbre da cavallo”  e l’altra perennemente provata dall’overtraining compulsivo da 15-20 km al giorno, che fa una mezza a un ritmo più veloce che un 5000 in pista, che per fare un cross di 4 km deve scaldarsi minimo per un’ora e venti e comunque poi non va neanche a calci.

La seconda delle due, una povera vipera che, pur rischiando l’ipotermia durante la prima fase del riscaldamento, ce la mette tutta in questa gara che mai avrebbe fatto se non per una serie di motivi riconducenti al nobile spirito dell’amicizia. In preda a dubbi e rodimenti, iniziati la sera precedente alla gara in una galleria d’arte (eh già), snervata dal Vasta che le soffiava sotto il naso un quadro oggetto di un acquisto compulsivo, non si sarebbe avviata in quei di Rieti e avrebbe dato senz’altro una bella sola a diversi compagni di squadra, meritevoli di siffatto sgarro, ma mai al Lord Alex Nothing, in attesa presso Pianabella di Montelibretti, la mattina dell’11, a -2°C, pronto per la partenza verso la gelida conca reatina.

Giunta sul luogo dell’appuntamento, la sottoscritta ha anche provato a deviare l’incorruttibile Lord proponendo come alternativa un lunghetto a -4°C nella sottostante Valle della Fiora ma, dopo un breve conciliabolo la risposta all’unisono fu: “s’ha d’annà… è per il bene di Ugo, che ci tiene tanto!”. Giunti allo stadio Guidobaldi di Rieti, stretto nella morsa del gelo e della galaverna, approntiamo questo cross con i nostri compagni facendo, diciamo, una non indegna figura. Supero anche la stizza per la soffiata del quadro di Vasta (raffigurante un ameno paesaggio notturno su Monterotondo Scalo) quando il Vasta stesso, all’arrivo, mi incoraggia con uno sferzante (daje Pa’, strigni i denti che è finita e tanto nun è morto nessuno!). Lì capisco che una tipa mi sta facendo la volata e che sto perdendo il 5° posto di categoria.

Concludendo non posso far altro che citare la prestazione di Francesco Guerra, figlio del nostro capitan Ugo, che vince facilmente il suo cross, volando letteralmente sul prato. Uno stile e una classe che ricorda il padre, anche se secondo me, come sempre, il merito è tutto della madre… Aleeeeee Valentinaaaa!

Scivolare sull’asfalto

Adoro correre per boschi, prati, montagne, sentieri e strade sterrate. Come terreno di gara però, prediligo senza dubbio l’asfalto. Nonostante le condizioni iniziali, lo scarso allenamento, quando poggio i piedi su quell’insulso e puzzolente materiale artificiale mi metto sul mio passo e vado discretamente. Soprattutto nelle mezze maratone, quando gli altri spesso annaspano nella seconda parte della gara, io comincio a carburare e, nel superare gli avversari in scioltezza, come direbbe S. King nella saga della Torre Nera, chiedo scusa e dico grazie.

In questa domenica di un cielo sorprendentemente azzurro, ci ritroviamo compagni di amare merende (pane e fatica) con Lucidus Malfoy e Pierluke Skywalker a Palombara per disputare la prima edizione della Panoramica, quei 21 e rotti chilometri necessari alla conquista dei tanto agognati 5 punti di criterium. Per la verità, dopo averli strapazzati un po’ nei giorni precedenti, non i km ma i loschi figuri di cui sopra, li ho pietosamente accolti a usufruire del bagno di casa, pur non meritando tante cortesie visto il loro inopportuno comparire nel ritrovo pre gara proprio nel mentre la sottoscritta provava ad abbordare un tizio in una graziosa felpa vintage stile Marco “Darth” Novader (e’ interessante osservare il curioso abbigliamento usa e getta utilizzato dai podisti in alcune gare in cui bisogna rimanere in braghe corte per molto tempo prima del via).

Dopo una lunga e fresca attesa presso il ritrovo la gara ha inizio. Una maratonina veloce, con condizioni meteo ideali per un personale, anche se non si tratta del nostro caso. Ci perdiamo di vista da subito, in quanto i miei baldi compagni di squadra si assestano su un’andatura da lungo sgrassapanza mentre io tento un’andatura leggermente più brillante. Nonostante le condizioni tengo botta e provo a pormi un obiettivo cronometrico. Superate alcune donne mi metto con un gruppetto di maschi e nel silenzio e nella concentrazione mistica del diciassettesimo chilometro, veniamo distolti e disturbati dal passaggio di alcuni ciclisti con cui mi accanisco velenosamente (da cui Vipera berus) nella contesa della stretta strada provinciale detta “Panoramica” che da Palombara porta a Tivoli. Giunti al traguardo, dobbiamo trovare un passaggio per tornare a Palombara. Sistemo i due loffi compari in un’auto con tre belle ragazze (poi ditemi grazie) mentre io mi avvio lungo la strada di ritorno verso Palombara facendo l’autostop e sperando che qualcuno mi si carichi, nonostante il mio basso profilo estetico da residuato bellico post gara, e comunque ancora peggio del solito. Nel chiedere il passaggio ostento il premio di categoria (5 o 6 kg di speck sottovuoto) sperando che qualcuno si fermi più per caricarsi lo speck che per accattare una vecchia vipera che scivola subdola e sonnacchiosa sull’asfalto assolato della panoramica.

Refundacion Social Club alla Corsa di Miguel

Ma quanti Rifondaroli oggi alla Corsa di Miguel! Eppur non sono mancate le defezioni dell’ultima ora causa malanni, acciacchi e postumi da sindrome influenzale, saremmo stati ancora di più, ma chi non era presente con le gambe lo era di certo con il cuore.

Tra le affollatissime corse romane, che in genere rifuggo, questa di Miguel cerco di non farmela mai mancare. E’ una corsa speciale di cui ho già detto in varie occasioni, che merita di essere corsa, in scioltezza, mentre Roma ti scorre via velocemente, tra la musica e gli alti platani del lungotevere. Poi, sul finale (e che vuoi di più?) si entra nell’Olimpico, che, possiamo fare certo mille critiche ad esso e a ciò che c’è dietro, ma fa sempre la sua porca figura.

Dal tunnel si torna al nostro familiare Stadio dei Marmi, anche luogo di partenza e di ritrovo, allestito per l’occasione a villaggio, finalmente, per una volta, destinato agli atleti (in genere ci fanno di tutto, qua dentro e spesso non riguarda l’atletica).

Dunque, per non far scadere la presente cronaca nei toni polemici che mi contraddistinguono (da cui Vipera berus, presumo), infatti tendo ad essere un po’ scassab… ehm, “leggermente critica” sia da ferma che in corsa, vorrei riportare la narrazione su aspetti più ameni, dipingendo brevi pennellate che particolarmente hanno attratto la mia attenzione questa mattina.

Un Novaro decisamente vintage, con una felpa rifondarola del 1998, nel suo perfetto stile retrò. Un grande Ruben, su una 10 km in 44 minuti, degno rappresentante dei Lichtner-Paolucci e speranza dell’atletica rifondarola di lunga distanza. Un Lord Nulli che si fa fregare in volata dal Capizi ma che poi lo batte nell’Official Time (che signore!). Ugo in grande spolvero, primo di categoria. Il grande ritorno di Valentina. Giovanni R. che ci pensa correndo a Villa Ada. Giuga e Gianuario fenomenali. Alice 7° di categoria. Boattini che scende sotto l’ora (o almeno, lo crede… e lasciamoglielo credere!). Un meraviglioso arrivo delle ragazze e dei ragazzi di ogni età nella non competitiva. Scialbe le prestazioni di alcuni, di cui non starò a mettere il dito nella piaga, per pietà. Hanno accampato la scusa dell’influenza o di una maratona da preparare….

Scherzi a parte una bella giornata di corsa con un tempo eccellente, da fare il personale. Peccato che il percorso cambi spesso di anno in anno e non è facile fare confronti. La sottoscritta? Sono soddisfatta, sebbene a pochi secondi da Cristina, prima delle donne rifondarole, complimenti a lei, ma undicesima di categoria con un tempo discreto che mi ha lasciato l’energia per una corsetta di una mezz’ora di defaticamento post gara sulla ciclabile del Tevere insieme alla mia archeologa preferita, Camilla, che con tanta pazienza (doveva chiamarsi pa(zie)nzieri!) ha sopportato una logorroica vecchia vipera, sempre più rimbambita nella sua illogica iperattività.

Detto questo chiuderei, ma prima un piccolo cameo da regalare a tutti i compagni di squadra, soprattutto alle donne, costrette più dei maschi a frequentare i famigerati cessi chimici in prossimità delle partenze, vedi la povera Susanna. Chi è schizzignoso (come cavolo si scrive, ‘sta parola), può anche chiudere qui e, Andy War, non provi a censurarmi l’articolo!

Ebbene ho scoperto, ai lati del WC, dei ripiani che possono essere tranquillamente utilizzati per salirci sopra con i piedi. Ed ecco qua un bel gabinetto alla turca!

Distinti Saluti

Sempre vostra, Vipera berus.

N.d.R. le foto dei ragazzi le trovate in questa pagina.

La Corsa di Miguel 2018

La Corsa di Miguel è in programma per Domenica 21 gennaio, con partenza alle ore 9.30 da piazzale della Farnesina ed arrivo dentro lo stadio Olimpico.

Sono previsti 3 percorsi:

  1. 10 km agonistica, costo 13 euro;
  2. 10 km non agonistica, costo 13 euro;
  3. 3 km non agonistica , costo 5 euro (bambini e ragazzi gratis);

RP organizza l’iscrizione di Società per questa manifestazione, valida per il Criterium stagione 2017-18.

Segnalate a Marco via mail o direttamente al campo il sabato mattina la vostra intenzione ad iscrivervi. L’iscrizione sarà completata in base al pagamento della quota e, come sempre, alla piena validità di affiliazione del socio (certificato medico e pagamento della quota annuale).

E’ possibile comunicare l’iscrizione (e pagare la quota di 13 o 5 euro) entro sabato 13 gennaio. La quota va pagata esclusivamente al campo a Marco il sabato mattina, entro tale data.

A cura della società il ritiro dei pettorali e la consegna degli stessi sabato 20 gennaio allo stadio della Farnesina (contestualmente alla seduta di allenamento collettiva).

A tutt’oggi alla competitiva si sono iscritti i seguenti atleti:

Ajò Giulia, Catalano Gabriella, Ioele Marcella, Lanzetta Giovanna, Lippolis Pamela, Maffey Maria Vittoria, Mariani Francesca, Migheli Alessandra, Panzieri Camilla, Paolessi Paola, Rossetti Cristina, Unolt Marta, Ursi Isa, Vitucci Silvia, Tribaldo Michela, Cacciapaglia Stefano, Capizzi Davide, Cardellini Bernardo, Conti Stefano, Gaglioppa Pierluca, Gentili Alessandro, Giuga Enrico, Gianuario Fabrizio, Grieco Giuseppe, Guerra Andrea, Guerra Ugo, Iannella Michele, Lucidi Fabio, Mattei Pietro, Mazzarelli Francesco, Novaro Marco, Nulli Alessandro, Oliva Fabio, Orsi Filippo, Perilli Luigi, Pompei Gianluca, Ricci Giovanni, Salvatori Giovanni, Scozzarella Giuseppe, Solimini Angelo Giuseppe, Zucchi Riccardo.

Qui di seguito alcune foto prese durante il ritiro dei pettorali:

La Valchiria sulla neve (per tacer del Sardo)

Quest’anno lo Snow Trail dei Monti Simbruini si preannuncia caldo e sciroccoso. (Si può dire? Boooh).

Mi avvio da Palombara pensando di trovare sul posto 3 dei nostri,  Pierluke Gayhopper, Roberto detto il Sardo e Alessandra la Valchiria. Il primo non si presenta, il secondo si presenta vestito quasi in tenuta primaverile, forse pensando di essere sulla spiaggia di Cala Gonone, la terza, neanche fosse la regina delle nevi,  giunge attrezzata per una spedizione documentaristica in Himalaya, con tanto di ramponi, webcam, abbigliamento termico da alta quota. Come al solito fa la sua porca figura. Io che arrivo in altezza  allo stacco di una sua coscia sono un po’ intimorita, al traguardo mi staccherà in volata di ben 10 metri. Comunque la gara è sempre duretta, non c’è che dire. Caldo si, rispetto ai meno 15 dello scorso anno, ma la neve trasformata della serie ci corro sopra manonsocosacitrovosotto è infingarda. Parto subito acida, come il mio solito. Sul single track in salita, dove tutti si incolonnano camminando,  incomincio a strillare che non è una passeggiata, bensì una corsa e che i camminatori si spostino e che vadano a fare una passeggiata tra la neve, ecc ecc… Mi faccio dunque subito riconoscere tant’è che qualcuno commenta con  “La signora c’ha fretta…”, e qualcun altro prova durante il percorso ad arpionarmi con i bastoncini. Tra salite e discese, all’ultimo anche divertendomi, arrivo al traguardo. Nel complimentarmi con gli ex colleghi guardiaparco per l’ottima riuscita della manifestazione, esprimo le mie rimostranze per non essere stata premiata. Troppo vecchia per arrivare al podio! Ma come non contemplare, il 7 gennaio, un  premio speciale per l’aiutante della Befana?

Blitzkrieg Bopclassic

Sono alla partenza della Boclassic nella mia casacca sociale da sera, rigorosamente in lungo, nera con scritta argento, quella per le grandi occasioni e per il grande freddo. In realtà sembra quasi una giornata primaverile qui a Bolzano. Ma andiamo per ordine. Tutto è cominciato alcuni mesi fa quando mi sono iscritta per l’ennesima volta a questa gara nella prospettiva di venire su con tutta la famiglia per sciare poi in Val Pusteria. Fatto sta che Corrado si è azzoppato durante una partita di pallavolo e quindi la vacanza (?) sulla neve inevitabilmente salta. Io decido di partecipare comunque alla Boclassic, prestigiosa gara podistica di San Silvestro, in una massacrante 36 ore Roma Bolzano Roma di viaggio in pullman con gara in mezzo. Riesco ad organizzare la trasferta trovando anche il tempo di fare una capatina a Trento dai miei amici Carmen e Giuseppe.  Parto il 30 dicembre, alle 22,45 di notte, da stazione Tiburtina e dopo questo viaggio in una specie di carro merci relegata in un infimo spazio dove riesco a malapena a riposare, mi ritrovo in una Bolzano deserta alle 8:00 di mattina unico essere vivente appartenente al regno animale nel raggio di un km. Sono la prima tra gli atleti giunti sul luogo del ritrovo e gli organizzatori mi guardano sbalorditi: sanno che vengo da Roma e quindi si mettono a ridere vedendomi nella mia giacca rossa rifondarola, con l’aria stravolta di una che ha passato la notte quasi in bianco. La gara dei master a cui partecipo parte alle 13:00, nel frattempo potrei fare altre mille cose, per esempio andare a vedere i mercatini di Natale ma non sono nata per essere turista, quindi mi rendo disponibile presso l’organizzazione preparando i pacchi gara per le categorie giovanili e scaricando casse su casse di mele. Faccio pure un video promozionale per la RAI sulla classica di Bolzano. Verso le 12:00 inizio il riscaldamento, lungo e lento, come il mio solito, nelle vie del centro e  nei pressi del fiume Talvera. Ora eccomi qua, sulla linea di partenza. Obiettivo: non farmi doppiare, come direbbe il saggio Ugo, visto che la corsa prevede 4 giri del centro da 1,250 km. Parto nelle retrovie e vado in progressione, supero tante persone ma so che non arriverò certo tra le prime, qui la qualità é elevata. Durante il percorso di gara c’è anche un tizio che fa il tifo per me e ogni volta che passo mi incoraggia dicendo: Forza Paola dai che vai forte ! Mi monto un po’ la testa, ridimensionandomi quando vengo superata da un tipo con i pantaloni alla zuava vestito da tirolese che corre come un treno! Al termine faccio un tempo discreto, anche considerate le condizioni… neanche mi cambio e scappo alla stazione per prendere al volo un treno per Trento, in cerca di un sorriso, come diceva la canzone dei Gang, che mi regaleranno all’uscita della stazione, gli amici Carmen e Giuseppe. Dopo il cenone di capodanno, anticipato alle 16 di pomeriggio, riprendo il pullman per Roma. Saró all’incirca a Roncobilaccio, a mezzanotte, quando festeggerò, magari con l’autista, il nuovo anno che verrà!