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Articoli che riguardano attività passate del settore senior e master

L’algoritmo del criterium

All’alba di una fredda domenica di novembre, un gruppo di tosti e gajardi atleti…

No, no… ma che sto raccontando… questa è decisamente un’altra storia!

Ricominciamo.

In una tarda mattinata di novembre, nell’ora in cui solo la media borghesia romana si allieta con un’indolore e innocua corsetta sgrassapanza domenicale, un gruppo di sfaccendati quanto loffi rifondaroli si aggira nei pressi del laghetto di Villa Ada in cerca di compagni di merende. Gli è che i vari elementi si trovano da quelle parti non per caso ma per uno pseudo appuntamento lanciato da Marcella nell’etereo Whatsapp anche se in realtà trattasi in gran parte di individui senza né arte e né parte,  nella migliore delle ipotesi cacciati all’alba dal letto del consorte ancora assonnato, così come il pullo parassita del cuculo defenestra dal  nido il povero cucciolo del beccamoschino, erede ufficiale della nidiata… (come mi piace questo paragone!).

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La sottoscritta Vipera, scortata dal nobile quanto fedifrago Lord Nothing,  li coglie sul fatto e si aggrega all’impudica congrega, arricchendola di una nota di volgarità e improperi che mal si addice all’ambiente alto borghese della villa, ma che viene subito ben accolta dai compagni di villania.

C’è da dire che prima di partire per il tour nel cuore di Roma, a riconferma di quanto sia sconveniente e pacchiano correre alle 9,30, incontriamo la Valchiria. Lei, che di prole se ne intende, da brava nobile proletaria, a quell’ora ha già finito e a breve sarà operativa fra mille impegni familiari e casalinghi.

Uscendo con una certa calma dalla villa, transitiamo prima attraverso i Parioli, poi, tra battute e doppi sensi, entriamo a Villa Borghese e a seguire, il Pincio, il Pantheon, il giro della morte a Piazza Navona e tante altre belle cose. Degna di nota la sosta al bagno di due elementi della truppa, che, disdegnanti il cespuglio di bosso a Villa Borghese, hanno decisamente optato per il cesso di lusso del bar nei pressi del Pantheon, a riprova che nonostante quanto detto poch’anzi in alcuni di loro alberga un’anima nobile e cortese.

Tuttavia  da subito emerge l’arcano mattutino di quella truppa cospiratoria e ingiuriosa: trovare l’algoritmo del criterium che impedisca la vittoria, alla Vipera berus e a qualunque altro atleta di sesso femminile, del fatidico trofeo interno rifondarolo. Nel programma di ricerca, improntato dal dott. Biologo Angelo S. detto er cinese (ndr Soliminì) e dal suo machiavellico e polentone compare longobardo (e chi vuol capire capisca…), sono coinvolti il matematico (il Nerd Mr Pumpkin), lo psicologo (il loffio strizzacervelli Lucidus Malfoy), il tassonomico (Lord Nothing), il puntiglioso e oscuro (Darth Novather), ma pare che il complotto sia decisamente più allargato e composito. Ingegneri e architetti, archeologi e zoologi, veterinari e capomastri stanno tentando di tirar fuori l’equazione da poter poi applicare fattivamente, supportati da una squadra di guastatori professionisti a vario titolo coinvolti nel processo di oliatura e messa a punto della macchina da guerra che possa definitivamente tagliare fuori le rompiballe e restituire finalmente ai maschi le loro spettanze.

Preso atto di ciò non mi resta che augurare a questi “scienziati” di trovare presto la soluzione e di cominciare a correre forte invece di chiacchierare…

Scherzi a parte, alla fine di questo bellissimo allenamento nella meravigliosa cornice della città eterna che la domenica mattina sembra ancora più eterna, Villa Ada ci regala un Cammeo: Giovanni R. e a breve la tostissima Camilla che dopo una “corsetta” di circa 20 Km e più, freschi come rose, sembrano darci una pacchetta sulla spalla in senso metaforico. Come dire… a secca, l’unica equazione vincente che veramente funziona è quella che ha un’unica soluzione: la TIGNA.

Verso la seconda tappa…

Complimenti a tutti per l’ottima partecipazione alla Corri per il Verde nella bellissima Riserva dell’Aniene!

Ero impegnata nell’organizzazione…. ma ho seguito tutte e tutti: i bambini e i ragazzi ovviamente superano ogni volta le aspettative. Ottimi piazzamenti per i cadetti e splendido esordio per molti. Bravi tutti, dal grande Pietro al piccolissimo Bruno! Per non parlare della rappresentativa femminile… straordinarie, occhio alla classifica di società!

Trovate qui le classifiche uisp roma e tante foto qui sotto e in questa pagina dell’area riservata. Grazie per la collaborazione e se avete altre foto inviatecele!

E adesso andiamo avanti…e vi ricordo che la seconda tappa della Corri per il Verde si svolgerà nel magnifico Parco di Tor Fiscale domenica 20 novembre, tenetevi pronti!

Ci vediamo sabato 12 novembre al campo sportivo della Farnesina!

I fiori d’autunno

Alla Riserva Naturale dell’Aniene si celebra la 45° edizione della Corri per il Verde (classifiche). I numerosi rifondaroli partecipano in massa a questa manifestazione molto sentita. In realtà molti di noi al Parco dell’Aniene si sentono davvero a casa. Le partenze multiple, dal Mitico Patriarca, un antico e imponente Pero che sovrasta la vasta prateria secondaria in cui si svolge il clou della gara, interessano come sempre grandi e piccoli. La nostra macchina di Rifondazione Podistica c’è e funziona benissimo, dall’organizzazione, che vede protagonisti (assieme agli ottimi volontari della UISP e del Comitato Riserva della Valle dell’Aniene)  la Direttrice e il Presidente,  agli atleti di RP.  I maschi, come sempre signorili e di bella presenza fanno la loro ottima figura, capitanati dal discreto ma sempre grandissimo Ugo Guerra. Le donne presenti in dose massiccia sembrano una vera Corazzata Potemkin, capitanate (concedetemi  solo per stavolta questo titolo, con una punta di orgoglio e troppa vanità) dalla (apparentemente) instancabile Vipera berus, caricata a pallettoni dalla suddetta valanga verde, davvero bella da vedersi e davvero forte. Eh si… davvero bravissime e fortissime tutte, ottimo risultato collettivo con l’entusiasmo alle stelle.

Da segnalare l’ottimo debutto di Pietro T. come allievo… Grande prova Pietro, la prima di molte altre!

Poi tocca ai Cadetti e alle Cadette. Fenomenali! La DIrettrice può essere soddisfatta davvero delle ottime prestazioni dei ragazzi più grandi, ma anche gli altri non sono da meno. Anche i piccolissimi, a partire da Annetta, sostenuta da un fan d’eccezione, il mitico Giovanni R. si porta al traguardo con grande professionalità e stile. Ma l’exploit ci viene dal giovane Alessandro Zucchi.  Pieno di grinta, da vero padrone di casa, pur così giovane, riesce a dar prova di una grande determinazione e classe e si aggiudica la vittoria della gara dei pulcini.

Ecco, questa è la mia breve cronaca di questa Corri per il Verde che come sempre ci riempie di emozioni , ti fa andare a casa contento e, come direbbero i Gang (noto gruppo rock maceratese), arriva con la pioggia e va via con il vento!

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MILLENIUM TRAIL 30 ottobre 2016

Molti i contributi per il trail di Palombara, Riccardo, Walter e Alessandra ci hanno inviato parole e immagini.

Riccardo

Eccomi qui a raccontare come è andata il trail sul monte Gennaro. Partiamo dalle note dolenti.

  1. il pacco gara era ridicolo: 15 € per una borsettina con spazzolino da denti non incluso, un pacco di pasta, due integratori e una cartina dei Lucretili (l’unica cosa utile), mi sembra veramente uno sproposito. Vabbè!
  2. mi hanno fatto inc***are la Walkiria prima della partenza. Al banchetto iscrizioni un impavido (penso ipovedente) ha saltato la fila ignorando la nostra che era in attesa di ritirare il pettorale. “Scusa, non ti avevo vista…” ha provato ad apostrofare il tapino. Non ti ho vista? Boh! Ma dico io… mah!
  3. mi hanno fatto inc***are la Walkiria all’arrivo (daje!). A circa due curve dall’arrivo, la nostra ha chiesto a due tipi che controllavano il percorso: “Ehi quanto manca?”, risposta: “circa 2 km”. Beh, dopo quasi 3 ore di corsa farsi altri 2 km genera un po’ di sconforto no? Ma realizzare che dopo poco ci fosse l’arrivo, beh… avrebbe fatto una volata, no? 😉

Passiamo alla cronaca.

Ore 7.45 arrivo a Palombara dove trovo Giovanni S. già in fila per il ritiro pettorale. Da lì a poco arrivano la Walkiria, e Walter S. Solo la Vipera Berus si faceva attendere, anticipando un messaggio via sms in cui ci offriva volentieri la propria magione affinchè potessimo incipriarci il naso e fare eventualmente la toletta (ipse dixit).

Dopo le foto di rito pre-partenza (nel frattento anche la Vipera ci aveva raggiunti), ci mettiamo sotto l’arco ad attendere il via. Ed è qui che vediamo una moltitudine di personaggi semi-fiabeschi. Gente con cane da riporto, zaini da kilimangiaro, chi usa le bacchette, chi no, c’era persino uno che sembrava Caparezza.

Ore 9.30 Palombara downtown: Tre-due-uno partenza e via! Partiamo con moooolta calma ritmo a 4.50’ a km forse (il primo km lo facciamo per riscaldarci, tanto chi ci corre dietro? visto che sono quasi tutti davanti). Arriviamo poi presso il campo sportivo e qui inizia la vera salita, prima su asfalto, poi su cemento, poi su sentiero nel bosco. La salita praticamente non molla mai. Il ritmo della corsa (se vogliamo chiamarla tale, ma di fatto è una camminata veloce) si alza vertiginosamente ai 12’ a km  In realtà siamo partiti da quota 250 slm per raggiungere la sella del Gennaro con comodi 25 tornanti. Raggiungo la sella (dopo lecci, carpini querce e aceri e poi il bosco di faggi), esco in cresta per l’ultimo strappetto e da qui per prati e sassi guadagno infine la vetta al Gennaro a 1270 slm su uno sviluppo di circa 8 km (la salita).

Ah che bello! Salita terminata ! che figo, 1000m di dislivello in 1h e 17’… daje Riccardo ora è solo discesa! Ed inizia effettivamente la discesa verso i celebri e splendidi pratoni!! Sorpassiamo le mucche (e le loro cacche, tante!) e poi.. no, aspetta, no, cavoli, di nuovo la salita (nooouuuuuoooo) me la ero scordata (argh!) bisogna ritornare alla sella e rifare circa 200m di dislivello in salita. Qui mi è presa veramente male, la avevo dimenticata. I quadricipiti urlano vendetta e i compagni di viaggio che mi circondano sbuffano tutti come vecchi mantici. Raggiungo di nuovo la sella, e da qui finalmente è di nuovo tutta discesa. No, discesONA!! Ma, incredibile a dirsi, in discesa non riesco a scendere sotto i 7’a km (porca miseria). Ho le gambe inchiodate! Piano piano, armato di santa pazienza arrivo al traguardo in 2:52:18 per 18,90Km!

Walter S. era già lì da un bel po’, che bello e fresco come una rosa ci accoglieva sotto l’arco. Da lì a poco La Walkiria (occhio in discesa, mette il turbo la ragazza!), poi la Vipera e infine il buon Giovanni che nonostante la febbre della sera prima (e nonostante le impresentabili cioce ai piedi) arrivava trionfante chiudendo la delegazione di RP in questo trail!

Bello, faticoso, lo rifarei? Boh per ora no, però come dice Lord Nulli, è stato un ottimo allenamento. I gradoni non ci fanno più paura!!
A cena faraona, salsiccette arrosto, cicoria ripassata, vinello (rosso), yoghurt, banana e melograno. (è vero – confesso – sto a dieta). Del resto queste stracanate servono anche per mangiare no ? 

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Walter

Missione compiuta… ehm… Gara effettuata.

Come da precedente email dovevamo essere in 5 a partire ed in cinque siamo stati sia a partire che ad arrivare.

Nella nostra prima presenza al trail di Palombara non abbiamo voluto impressionare troppo gli avversari e ci siamo limitati ad una partecipazione onorevole, anche questo obiettivo è stato raggiunto … nessuno ci ha notato e possiamo usufruire del vantaggio sorpresa anche nel prossimo trail.

Ad un’ottima Paola in salita è seguita un’altrettanto ottima Alessandra in discesa (come potete vedere dalle foto, all’inizio della discesa ha mostrato i muscoli!!!), fortunatamente le capacità di ciascuna sono rimaste ben separate altrimenti… addio fattore sopresa. Gli uomini, specialmente Riccardo e Giovanni, mi sono sembrati un po’ troppo riposati all’arrivo… ed io che ricordavo che in gara si faticava! Serra… no comment… la prima donna l’ha sorpassato a 100m dall’arrivo e so, da fonti sicure, che si è vergognato di fare la volata…(forse per paura di perderla…chissà?!).

Per il resto sembra tutto ok, tutti quando li ho lasciati sembravano entusiasti, il sottoscritto in salita è riuscito ad andare più piano che in allenamento e in discesa ben 5 minuti più forte che in allenamento, ma la cosa più importante è che ha trovato subito qualche scusa per la mediocre prestazione…questo significa che almeno per quanto riguarda le scuse non ha dimenticato come funzionano.

Se qualcuno vi dice che si fatica non credetegli e se qualcuno dei 5 ci mette troppo a recuperare ditegli che la prossima volta deve andare più piano.

Paola oggi ha corso 1 ora e mezza…se ero il suo allenatore sai che ramanzina gli facevo, Serra ha corso mezz’ora…ed era da tanto che non faceva due giorni consecutivi ;)… gli altri spero di vederli domani mattina a Palombara.

Alla prossima… quasi dimenticavo, la classifica:

  • 22° SERRA WALTER 02:24:04
  • 69° ZUCCHI RICCARDO 02:51:53
  • 72° BIZZARRI ALESSANDRA 02:53:21
  • 83° PAOLESSI PAOLA 03:01:51
  • 93° SALVATORI GIOVANNI 03:08:50
Alessandra

Ragazzi se qualcuno mi avesse detto che l’avrei finita in meno di 3 ore mi sarei messa a ridere!!!!!
Dieci gg fa grazie il mio amico Giuseppe di un’altra squadra podistica ha postato il trail di palombara ed è li che ho iniziato a prendere in considerazione il fatto di poter partecipare ad un trail….
Una gara che nella mia esperienza sportiva non avevo mai fatto ma soprattutto mai presa in esame.
La cosa mi ha fatto venire l’acquolina in bocca subito, visto la noia delle solite gare già viste e riviste (tutti i santi; la 3 comuni; lago di vico…. e altro).
Da quel momento ho iniziato ad analizzare se il mio fisico potesse sopportare tutti i 20km tra discese e salite.
Dopo un’analisi non molto dettagliata ma soprattutto con la voglia di fare UNA PAZZIA la mia decisione è stata presa:”MI ISCRIVO…. mando certificato e tessera FIDAL così non posso tirarmi indietro!!!!!!”.
Il tutto è stato deciso senza consultare nessuno o chiedere il permesso alla mia famiglia….. visto quanto tempo porta via una gara del genere e visto che ho 4 figli!!!!!!

SIAMO a DOMENICA mattina, giorno della fatidica gara.
La sera prima avevo messo la sveglia e avevo spostato indietro di un’ora la lancetta dell’orologio ma la paura che nulla suonasse mi sono svegliata un’ora prima.
CHE EMOZIONE mentre mi vestito e mentre fuggivo da casa.
Una vera FUGGITIVA.
Mentre stavo sulla porta di casa mio figlio UMBERTO ha cercato di carpire il mio segreto ma sono stata vaghissima.
Salita in macchina ho seguito pedissequamente le indicazioni stradali della PAOLESSI…. chiedendomi “avrò capito bene?”.
Arrivata a PALOMBARA (tra stradechiuse, mercatini, camioncini che andavano a 2 all’ora) scendo dalla macchina e vedo subito 2 compagni di squadra (Riccardo e Giovanni) che immediatamente PLACCO subito e a loro rimango agganciata fino a quando non arriva la mia amica PAOLESSI….. una PAOLESSI che arriva con tutta calma come se fosse la regina del paese.
La PAOLESSI ha giocato in casa e come non poteva perdersi questo momento di gloria tra saluti, risate e fotografie?!
Non le è sfuggito nessuno.
Le 9:30 sono arrivate : orario di partenza della gara.
“CHE PAURA!!!!
ARRIVERÒ ALLA FINE? MI PERDERÒ? MA CI SARANNO I SOCCORSI? E I RISTORI BASTERANNO? ALLA FINE COME RIUSCIRÒ A GUIDARE PER TORNARE A CASA?”
Tutti pensieri positivi alla partenza !!!!!!!
Partiti!!! Ma gia alla partenza avevo il cuore in gola e l’affanno e così è rimasto per tutti i primi 6 /7km.
CHE FATICA la salita… una fatica alleviata dalla compagnia e dalle chiacchiere delle persone che ho conosciuto in quel momento così faticoso.
NON pensavo di essere così sotto tono.
MA OLTRE AL FISICO È LA TESTA che doveva girare a mio favore e cosi dopo la salita infernale ho deciso di alzare la testa e godermi il panorama e mi sono ricordata del perché mi ero iscritta al trail :
“GUARDARE IL PANORAMA E GODERMI LA MONTAGNA”.

COSÌ è stato!!!!

Dopo quel momento la fatica è passata in secondo piano.

Tra salite, discese, prati, pianura, mucche, tori (anche se io non li ho visti nonostante abbiamo detto che erano vicini a noi!), pungitopo, funghi, massi, sassi, rifornimenti sono riuscita ad arrivare.
Però voglio tornare un’attimo indietro.
LA cosa strana è che arrivata all’ultimo tratto della gara cioè agli ultimi 8 km dove stavo in discesa e mi stavo quasi per ammazzare (visto il terreno molto scivoloso) , vedo ” quasi nell’aldilà” una chioma FOLTA NERA E RICCIA e lì il mio spirito competitivo si riaccende (sensazione che pensavo di aver perso da anni)….. DOVEVO SUPERARE LA PAOLESSI!!!!
Le sono andata vicina quatta quatta senza farmi notare MA LEI subito : “brava ale, brava”.
Da quel momento in poi È STATA TUTTA DISCESA….. HO messo il turbo e mi sono avviata verso il traguardo. Un traguardo che non arrivava mai .
CHE GARA!
CHE ESPERIENZA !
FANTASTICO POSTO!
GRAZIE COMPAGNI DI SQUADRA!!!
MI sono veramente divertita.

Tornata a casa stavo benissimo!

Sono andata a cena fuori con una amica facendo una passeggiata che mi è costata cara…….
La notte alle 2 sono dovuta andare al Pronto Soccorso perché avevo pianto per 2h per un dolore lancinante alla caviglia dx!
Mi sono fatta fare una lastra …. nulla di rotto ma i legamenti stavano soffrendo tantissimo….
AVEVO ESAGERATO….. il mio fisico mi stava dicendo che dovevo fermarmi!
ADESSO??????
Sono a letto con ghiaccio….. FLXRUB e stampelle annesse…..
UN INCUBO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma questo non mi fermerà per intraprendere UN’ALTRO TRAIL!
(FORSE non FARÒ le “CORRI PER IL VERDE”)

A presto …al prossimo TRAIL!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

bizzarri

7.1 Millenium trail di Monte Gennaro

Ore 7.41 o giù di lì del 30 ottobre 2016. Vengo letteralmente buttata giù dal letto dal terremoto. Una scossa data come 7.1 della scala Mercalli, lunghissima e molto intensa. Almeno così la avverto dal 3° piano senza ascensore della mia casa di Palombara. Uno dei primi posti dove mi alleno per le salite. Non certo per caso oggi, a breve dalla scossa sismica, mi aspetta il Millenium trail di Monte Gennaro. Circa 1300 m di dislivello positivo ( e altrettanto in discesa) in circa 20 km di sviluppo lineare.

Compagni di avventura: Alessandra B. detta la Valchiria, Giovanni S. detto il “professore”, Riccardo Z. detto il “Nerd”, Walter S. detto il “Nuragico Sabino”.

Partenza da Palombara e subito… viaaa!!! Sulla reppa per il Monte Gennaro. Che ve lo dico a fare, la salita è impegnativa, ma io me la cavo bene. Stacco la valchiria e mi sento intoccabile nel mio 4 posto. I maschietti si ingegnano a tenere, chi di passo chi di corsa fino in cima.

Devo dire che l’organizzazione è eccellente. Con l’allerta sisma si sono mobilitati in massa: protezione civile, soccorso alpino, volontari… sono tutti per noi, anche un elicottero ci tiene d’occhio, in effetti il percorso è impegnativo  e più volte rischiamo di spaccarci una gamba.

Arrivo in vetta del Monte Gennaro appena a 1h 20’ dalla partenza. Il panorama  quassù è sublime. Ma poco dopo, ahimè, arrivano le note dolenti: la prima discesa. Avete presente le gambe tremolanti del cerbiattino Bambie appena nato? Altro che Vipera berus!

A questo primo dislivello negativo segue lo splendido tratto pianeggiante del pratone, in cui le gambe sembrano riprendersi e allungarsi nel verde splendente in uno dei più spettacolari pianori carsici d’Italia.

Segue poi una seconda salita, per il sentiero della Scarpellata. Faggi e Aceri d’Ungheria (in onore della Lichtner) come Patriarchi secolari, ci accolgono in magnifiche vesti autunnali. La salita mi rinfranca, ma  ormai il saliscendi è inevitabile. Infatti,  di li a poco, neanche una boccata di ossigeno ed ecco che sento alle mie spalle la cavalcata delle Valchirie.

Alessandra scende come un bolide e non c’è storia, mi tocca guardarla guadagnare decine, ma che dico, centinaia di metri senza poter far nulla. Non posso competere con la sua velocità in discesa.

Faccio del mio meglio per recuperare qualcosa nella pur corribile Valle scoperta ma tant’è. La Valchiria è inafferrabile.

I ragazzi (se così possiamo chiamarli) rifondaroli fanno del loro meglio ma il Nuragico si accontenta di un 22° posto, ed è solo l’ombra del Re dei Lucretili che un tempo fu…

I due velocisti Riccardo e Giovanni invece si barcamenano  tutto sommato discretamente visto il loro passare di palo in frasca, dalla pista al sasso e dal sasso al cross, ecc. ecc…

L’unica soddisfazione aver fatto mangiare un pacco di polvere al povero Giovanni, ma meglio non inveire.

Per finire posso dire che per alcuni di noi (Paola e Walter) c’è stato un recidivante primo novembre nell’escursione sociale a Campitello, attraverso il Sentiero dei Partigiano (meditate gente, meditate), dove rimettere a dura prova sui Lucretili i quadricipiti provati appena due giorni prima.

Per finire finire… vi allego un’immagine del kit “emergenza fuga terremoto” suggeritomi oggi da Walter: sembra una battuta ma vi assicuro è vero. E’ in una borsa pronta per la fuga sotto all’armadio di casa mia  che denota il grado di follia… meditate gente, meditate!

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Altre foto…

La pagina bianca della Vipera berus

Incredibile. Questa ultima settimana mi sono trovata sprovvista di idee per scrivere l’atteso articolo sulla Maratona a Staffetta di Villa Borghese – Memorial Mimmo di Biagio.

E’ passata più di una settimana ed eccomi qui a rimestare la minestra ma… niente!

Le sto tentando tutte, addirittura un bagno caldo con tanto di candeline e incenso fumoso, cosa che per una con la sindrome da iperattività è da farsi uscire l’orticaria.

Ma forse potrei cominciare, tanto per scaldarmi il cervello, con il narrare l’inquietante telefonata di ieri di Walter in evidente stato confusionale. Non ho capito bene se voleva confermarmi la sua partecipazione al trail di domenica prossima sul Monte Gennaro, fatto sta che a un certo punto si è incartato con una disquisizione metafisica: per farsi male, è meglio un trail lungo, impegnativo, ma fatto lentamente o un trail corto, veloce e filante? Booh…

Ma ora proviamo a narrare qualcosa su sabato 15 ottobre 2016, data in cui si è svolta la suddetta Maratona a Staffetta.

Per cominciare posso dire che pur essendo una gara che tutti dicono di odiare, per la fatica e l’impegno che in un modo o nell’altro, richiede, vede la partecipazione di un nutrito numero di rifondaroli.

Quest’anno, in una bella e calda giornata di autunno, Villa Borghese appare in tutto il suo splendore. Non si sente neanche la puzza di marcio del limitrofo laghetto in secca del Bioparco. Forse tutta l’acqua dei giorni scorsi ha dato una bella pulita.

Iniziamo quella che come al solito sarà una lunga giornata con gli allenamenti dei bambini e dei ragazzi del settore giovanile. Le maglie verdi invadono la villa come tanti vivaci pappagallini. Poi, alle 12, parte la maratona. Ci presentiamo con ben 6 squadre, quest’anno. Proviamo a vederle da un occhio tutto al femminile, dando particolare enfasi alla partecipazione di un folto numero di “Ladies”.

Una squadra addirittura di sole donne, le femmine rifondarole, affrontano l’impegno e i cambi in modo impeccabile e con grande grinta, degna di una squadra di ginnaste ritmiche dell’ex USSR.

Un’altra squadra, apparentemente disomogenea, presenta una particolarità: infatti, sotto la supervisione tecnica della Direttrice in persona, che ha minuziosamente curato ogni fase del progetto, è composta interamente dalla famiglia Ricci-Buendias (vedi Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez), con la mitica “sorella” ormai a tutti gli effetti arruolata in Rifondazione Podistica e, se buon sangue non mente, ne vedremo delle belle nella classifica criterium del prossimo anno.

Poi c’è la squadra degli acciaccati: con Novather e Marcellix in netta ripresa, il gruppo dei “velocisti” rifondaroli tiene bene anche sul quinto di maratona.

La squadra che vede come frazionista femminile Cristina è una di quelle da cui guardarsi le spalle. Lady Capizzi (ormai l’atleta di casa) è veramente in grande spolvero e il gruppetto tiene bene abbondantemente sotto le 3 ore e mezza.

Che dire della squadra della Bizzarri? Oltre all’ottima prova della Panzieri è da sottolineare lo stoicismo con cui la Valchiria Alessandra ha affrontato la gara, sostenuta dall’onnipresente Direttrice Lichtner. Poi però  ci ha pensato quel guastatore di un Lucidus Malfoi a rompere le uova nel paniere, marcando inequivocabilmente visita, presentandosi con una presunta incimurratura rinobronchiale!

Capitan Ugo mi da  fiducia affidandomi una frazione nella squadra dei top runners. Devo dire che non mi comporto male, facendo un tempo accettabile anche vista l’età e i km che mi porto sulle gambe. Infatti (ora posso dirlo), temendo un colpo di coda di Marcella o di Lord Nulli, tale da ribaltare la situazione classifica criterium a mio svantaggio, in questi  ultimi mesi ho segretamente preparato una maratona, macinando doppie sedute e centinaia di km. All’inizio sarei dovuta andare addirittura a Dublino scortata dalla Direttrice in persona (messa al corrente della folle impresa). Nella peggiore delle ipotesi c’era comunque la maratona di Rieti, il 30 ottobre, ultimo giorno valido per l’inserimento dei punti criterium!

Comunque non è detto che non debba andarci, viste le minacce di Lord Nothing di farsi una mezza all’ultimo momento…

Ma torniamo alla maratona a Staffetta: l’impegno è totale, tutti e tutte, su quel cacchio di saliscendi, rimaniamo per tutto il tempo “al gancio” e arriviamo distrutti. Ugo, Lord Nulli, Zucchi e un Mola Vintage mi inorgogliscono…  sono tutti atleti che hanno fatto la storia dell’atletica romana. Facciamo tutti del nostro meglio (Ugo di più) e andiamo sotto le 3 ore ma ci accaparriamo un modesto18° posto. Ma che importa, va bene così.

D’altronde, come mi ha fatto notare ieri Alessandro N., un tempo era difficile trovare l’atleta M45 mentre ora, ad avercene uno sano e sotto i 50!!!!

 

Staffetta villa Borghese, classifiche e Criterium

Ecco il link alle classifiche della staffetta di villa Borghese 2016, di cui riportiamo in fondo l’estratto che ci riguarda.

A breve troverete sul nostro sito un articolo sulla manifestazione a cui vi invitiamo a collaborare con le vostre testimonianze.
Questa era anche l’ultima prova del criterium 2015-16, di cui trovate qui la classifica più o meno finale. In teoria c’è tempo fino al 31 ottobre per incrementare il proprio punteggio con una mezza o una maratona (il tassonomico Nulli potrebbe addirittura scalzare le intoccabili…).

Allietate da una giornata, a dispetto delle previsioni, calda e soleggiata, sono state ben sei le formazioni rifondarole che si sono cimentate sull’inedito percorso di Villa Borghese, quest’anno privo dei tratti di campestre in favore di un giro nel Parco dei Daini. Detto dell’encomiabile attenzione di tutti al meccanismo dei cambi, meritano una menzione le squadre speciali, quella dei Ricci e quella delle ‘femmine rifondarole’, molto ben comportatesi e dove spiccano i notevoli crono di Isa e Simone. Se si esclude una stratosferica Paolessi, non indimenticabile la prestazione complessiva della formazione top, comunque sotto le tre ore, ma va detto che tutti hanno affrontato con coraggio ed abnegazione le scelte del selezionatore. Grazie ancora a Pierluca, Bernardo ed al Maestro (ebbene si, ci siamo concessi anche questo lusso!) per aver accettato il ruolo di riserve.

La staffetta è l’evento conclusivo della stagione, ma stiamo già partendo con quella nuova. La prima prova della Corri per il Verde si svolgerà il 6 novembre ed a breve ve ne daremo dettagli, così come dell’imminente convocazione dell’annuale assemblea dei soci.

Classifica squadre di RP

Squadra A) Pettorale 9 ==> 2:57:04, 18° posto
Zucchi (0:36:58), Nulli (0:34:04), Paolessi (0:39:36), Mola M (0:34:50), Guerra U (0:31:36)

Squadra B) Pettorale 91 ==> 3:17:26, 39° posto
Conti (0:39:24), Novaro (0:36:22), Ioele (0:42:54), Salvatori (0:38:39), Guerra A (0:40:07)

Squadra C) Pettorale 68 ==> 3:28:27, 52° posto
Gentili (0:39:43), Tudino (0:39:36), Rossetti (0:43:09), Mazzarelli (0:41:53), Solimini (0:44:06)

Squadra D) Pettorale 86 ==> 3:37:44, 65° posto
Pompili (0:43:22), Lucidi F (0:42:58), Bizzarri (0:43:09), Giuga (0:39:49), Panzieri (0:48:26)

Squadra E) Pettorale 87 ==> 3:40:44, 71° posto
Ricci M (0:49:04), Ricci S (0:34:40), Ricci A (0:50:45), Ricci G (0:41:29), Guerriero (0:44:46)

Squadra F) Pettorale 88 ==> 4:19:29, 95° posto
Ajò (0:55:24), Chiappini (0:54:38), Ursi (0:45:56), Migheli (0:56:51), Belisario (0:46:40)

Ecco le vincitrici :-)

Ecco le vincitrici morali della maratona a staffetta!

Nonostante il caldo, la fatica, gli alluci ammaccati e le tendiniti la squadretta ha funzionato, ci siamo sostenute a vicenda, ci siamo divertite.

Un grazie a tutte le altre femmine rifondarole che hanno condiviso questa avventura e ci hanno mandato chat su chat 😉

Alla prossima!

Il quadro di Escher

In modo analogo ai quadri del celebre pittore olandese, Maurits Cornelis Escher, si snoda il paradossale percorso della Corri Castelnuovo.

Una gara in apparenza tutta in discesa ma in realtà un groviglio di saliscendi che ben ci fa pagare quella velocità della spinta dovuta al dislivello negativo che c’è tra il paese e la via Tiberina.

Tuttavia mi impegno a fondo in questa prova di 9,7 km circa, preludio della Maratona a Staffetta prevista per sabato prossimo, dove, da aspirante a prima squadra verrò sicuramente (e a buon ragione) collocata dal buon capitano Ugo nella seconda o terza, in quella degli atleti mezzi rotti, ma, attenzione, dalle mille sorprese (state accuorti!), perché la candidatura della Bizzarri, ritengo sia da considerare obiettivamente come un’occasione e un elemento di pregio da valorizzare e da porre come testa di serie delle donne rifondarole.

C’è da dire che durante questa gara, dal profilo collinare costituito dai depositi vulcanici (piroclastici) impostati sui litotipi di ambiente marino (siamo infatti poco distanti dai celebri affioramenti fossiliferi di Riano), posso respirare un’aria familiare, in quanto sono vicinissima al centro della Protezione Civile di Castelnuovo di Porto, regno indiscusso del maestro Jota Enzo e terra di mezzo dove, in un ventaglio di casistica umana altamente svantaggiata (prostitute, rifugiati, vittime del disagio socio economico del nostro pianeta),  ma anche tra i voli di garzette e aironi cenerini, spesso con la Stefania Pacca ci alleniamo da anni, personalmente a volte con la consapevolezza di essere una privilegiata che può permettersi di pensare allo sport, all’ecologia, alla cultura, alla vita sana quando tanti lottano o fanno un lavoro di m. per un tozzo di pane o stanno sfuggendo a guerre e carestie.

Ma torniamo al futile: nel corso della gara le gambe diciamo che rispondono. Fatto sta che mi ritrovo, all’arrivo in una specie di sandwich tra due atlete della podistica Casalotti che mi fanno vedere i sorci verdi.

Ad ogni modo la salamella (che tanto non mangerò) è garantita. Ho spinto un bel po’ per arrivare 5° assoluta e infatti, a fine gara sono davvero cotta. Mi riconsola questa bella foto con il pupillo Antonio e il vincitore Yahya che denota il mio stato di prostrazione finale.

Ad ogni modo, per sabato, nella Maratona a Staffetta,  spero una nutrita partecipazione dei rifondaroli, con sfide interne, sfottimenti e provocazioni che possano essere ricordati come i più esaltanti del ventennio rifondarolo, da qualche giorno giunto a compimento,  a breve da celebrare in modo adeguato.

Quindi che dire? Scusate ma quando ce vò ce vò: chi si estrania dalla lotta….

Il quadro di Escher

 

Non di solo pane (e cacio) corre l’uomo (e la donna)

Metti una piovosa mattina di autunno in uno dei Parchi urbani più belli d’Europa e metti un gruppo di matti con il cuore grande…

Roma, Acquedotti, ore 10:00. Potrebbe tranquillamente essere Londra, viste le condizioni meteo, altro che ottobrate romane. La gara non parte ancora perché stanno ancora sistemando il percorso. La Direttrice, il Presidente e i giovani volontari della UISP. Un mazzo così dalle 7 di questa mattina ma ne è valsa la pena.

Questa è la corsa di Stefano, stiamo tutti qui per correre con lui e per far sì che si corra con lui.

Noi rifondaroli siamo presenti in massa. Ho provato meschinamente a defilarmi ma il mio tentativo di defezione è durato poco, perché il richiamo della Direttrice della serie: “io una tua assenza al 2° Memorial per Stefano Cucchi non l’accetto, vergogna!”, mi ha definitivamente convinta. Così questa mattina, anziché svoltare verso Nord Ovest per la solita somarata in bassa Sabina a caccia di caciotte e salamelle, eccomi qua, a Roma Sud-Est, per correre con Stefano.

Ma passiamo alle note tecniche. Dopo circa 40 minuti di un lungo riscaldamento (essendo la gara di soli 6 km) mi piazzo sulla linea di partenza con lo striscione in mano. Il bello è che tra i partecipanti ho ritrovato vecchi compagni universitari, rifugiati, compagni.  Sembrava di essere tornati  incordonati per un corteo, uno per tutti e tutti per uno. Credo che tutti diamo un senso alle nostre folli corse aldilà del lato sportivo e atletico della cosa. Penso però che questa sia una gara con un senso che ci accomuna e ci fa dire no a tante ingiustizie. Ce lo leggiamo negli occhi. Per questo la partenza è una liberazione di energia e mi piace l’idea di Stefano che corre anche lui, lì davanti a noi.

La presenza di Ugo immediatamente in testa alla corsa, con il suo baffetto beffardo è una certezza a cui posso fare riferimento nei momenti di scollamento esistenziale! A seguire tutti gli altri, a palla, sotto la pioggia a tratti scrosciante e sul terreno scivoloso che emerge dallo splendido plateau tufaceo derivante dall’antica eruzione del Vulcano Laziale a due passi da qui. Giovanni R. questa volta mi fa mangiare terra, anzi pozzolana, mentre reggo all’attacco di un agguerrito Angelo S., pieno di livore nei miei confronti per la recente batosta palombarese.

La premiazione maschile, oltre a Ugo, vede un Simone R. in gran forma. Quella femminile, la sottoscritta e Cristina R., ma davvero complimenti a tutti, in particolare al mitico Fabio B. per il suo personale sui 6 Km.

Ma che dire dei sempre più grandi giovani rifondaroli? Ruben e Benedetta sul podio, ma tutti gli altri ragazzi e ragazze partecipanti, non meno bravi, hanno dato prova di grande esperienza e resilienza.

Oggi, un’altra bellissima giornata di sport e vita, di lacrime, pioggia, gambe, cuore è stata messa a segno. Altro che caciotte…

Qui un messaggio di Ilaria Cucchi su Change.org

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