Grande cross inglese con tanto di permafrost alla Riserva Naturale della Valle dell’Aniene, questa domenica, con grandi prestazioni di grandi e piccoli atleti nonché la prima prova per il piccolo Emiliano tra i giovanissimi.
Tra medaglie e qualche lacrimuccia siamo giunti anche al termine di queste quattro corri per il verde che per quanto si facciano sentire fatica fango freddo (le tre fatidiche F) che caratterizzano le fasi organizzative e la parte “atletica” di queste corse campestri. Quanto alle prestazioni in gara che dire dell’impresa del Lord Nulli in questa quarta prova? Senza nulla togliere al ottimo Simone e allo straordinario Stefano si evince che il nostro nobile compagno di squadra dal “cenerentescolo” piede ha esperienza e classe da vendere (quando gli gira bene, volubile come ogni nobile che si rispetti). Nondimeno, Walter, Ugo e tutte le altre vecchie glorie, dalla testa alla coda, ognuno dando il massimo, vendono cara la pelle, con il giovane Pietro ad abbassare la media dell’età già avanzata dei fortissimi e stagionati atleti rifondaroli. E che dire delle donne, trainate della neo campionessa Isa ormai atleta multitasking a tutti gli effetti, impegnate nel tentativo di tenere il quinto posto di squadra, anche su chiamata della motivatissima Alessandra Migheli? Ma come sempre la grande soddisfazione ci viene dai teneri virgulti: le giovani promesse rifondarole, mature e determinate nelle corse e nel sostenere i compagni in gara, insieme alla direttrice e il presidente factotum insostituibili nella realizzazione di questa lunga e complessa avventura che è la Corri per il Verde. E infine, chi meglio di me, avendola vissuta dietro e fuori le quinte, nella pioggia e nel gelo, tra gioie e rodimenti, tra nastri arrotolati male e paletti spuntati, mazzette perse e i Ricci a ritrovarle, direttrici incazzate ed esauste, ma infine soddisfatte e raggianti, può dire quanto sia impegnativo e ai margini dell’inverosimile il lavoro necessario all’organizzazione e alla realizzazione di queste quattro corse campestri e quanto sia bello mettere la spunta del zan zan a giochi fatti… anche con la voglia, incredibile, di rifarlo il prossimo anno… per finire, l’aneddoto presidenziale, che questa volta giunge in fase di relax post gare, quasi come un miraggio di un mondo lontano e perduto e che riguarda un misterioso luogo, una sorta di Shangri-La de Noantri, un certo Castelmaggiore Vecchia, dove pare sia stata attuata una forma di protocomunismo ad opera di un illuminato Signore di nobile stirpe che distribuì appezzamenti di terra ai propri sudditi per realizzare un utopico regno quale Primus inter pares… Ho provato a cercarla su internet, ma… nulla da fare. Forse è proprio l’isola che non c’è!