Resoconto a fumetti della Corsa di Miguel, classica 10k. – Graphic report of Miguel’s Race, a classic 10k…
This year my team has deployed 25 athlets in the classic 10k “Corsa di Miguel”…
Actually 25 out of 5000 are not very much… Draw yourself next page full of dots…
There were so many runners that it was impossible to warm up on the track…
Last year, because of an accident , I went very slow, so this year I’m assigned to the rearest echelon…
Hell of the third wave!.. I swear, I kept on passing people for most of the race…
Hell of the third wave!.. I swear, I kept on passing people for most of the race…
Two team mates with their sons, one aged seventeen, the other a little bit younger…
My brother was sick, nevertheless he buried me under a ten minutes gap… “You should have stayed in bed…”
Paola called his sports doctor as soon as she finished the race, just to make him sure that everything was ok…
Actually she wanted to call her husband, but she made the wrong number… “Wonderful… Glad about that…” -“Who’s on the phone?”
Tredicesima edizione per quella che si avvia ad essere la 10k più partecipata d’Italia, probabilmente anche per la piacevolezza del percorso. Moltissimi partecipanti anche per Rifondazione Podistica, tra cui tantissime ragazze: pare una scampagnata, una riunione di famiglia. Io non sono al massimo della forma, gli allenamenti antelucani sono costanti, ma poco qualitativi, per cui mi pongo l’obbiettivo dei 4’30. A casa preparazione meticolosa, pettorale addirittura spillato la sera prima, arrivo in perfetto orario, pisciatina e riscaldamento (alquanto ridotto, c’è un sacco di gente in pista). A causa di una non brillante prestazione l’anno scorso, mi infilo nel terzo e ultimo scaglione e raggiungo il Presidente, protetto dalle aquilifere Rita e Vera. La partenza è al rallentatore, una folla compatta impedisce di impostare un ritmo decente, e sarà così fino al terzo km, tra gente che ti taglia la strada e i mortacci alle spalle quando a tagliarla sei tu. Verso il secondo km sento un dolore davanti la tibia destra, rimpiango di non aver rinfrescato un po’ le gambe il giorno prima. Supero e saluto Paola, poi Corrado che correrà tutti e dieci km a piedi nudi. Verso metà gara, al ponte Mazzini, il dolore si scioglie, il ritmo si imposta, ma in alcune strettoie è ancora uno scartare e cambiare passo. Incontro l’omonimo Pompili, si fa un po’ di ragionamenti sui tempi, poi lo lascio. Sempre emozionante il passaggio di ponte Milvio, mancano due km ma ancora mi trovo davanti gruppetti lenti. Finalmente tutti accelerano, sentono la fine della gara, forse potrei dare di più ma mi sembra sciocco strafare. Arrivo in 45’35”, 1434° in classifica assoluta, l’anno prossimo dovrei meritarmi il secondo scaglione. 40 secondi prima di me Pinelli che, guidato da una scafatissima Eleonora, si è andato a piazzare sul cordone di partenza, evitandosi un sacco di intoppi. Esperienza, ragazzi!