Dopo una infanzia trascorsa in paesi a bassissima densità calcistica, a nove anni mi resi conto di essere bravino in porta, e così mi salvai da una esistenza di mediocrità. Era il 1974, i mondiali di Monaco. Lanciavo una palla di gomma arancione sul muro di casa e la colpivo di rimbalzo a pugni chiusi, così come avevo visto fare al mio idolo Sepp Mayer, guantaio oltre che portiere. Nel mio piccolo ho avuto qualche soddisfazione, ero portiere del Borgo, la frazione pedemontana di Buonabitacolo (i rivali erano quelli del Casale), ho giocato sull’erba dello stadio Collana al Vomero, in qualità di portiere titolare del Liceo Sannazzaro, ho giocato a calcetto con i fratelli Mola (mancava Marco, probabilmente per via del ginocchio). La mia specialità era l’uscita assassina rasoterra, solitamente alternata alla papera sulla punizione a foglia secca. Mio figlio ha deciso di seguire le mie orme, riempendomi di orgoglio. Giuro, non ce l’ho spinto, ha capito da solo che stando tra i pali ci si pone sopra, aldilà del gioco.
After a childhood spent in countries with low soccer density, at nine I realized I was a pretty good goalkeeper, so I saved myself from a life of mediocrity. It was in 1974, Munchen World Cup. I threw an orange rubber ball against the wall, hitting it with clenched fists on the rebound, as I had seen my idol Sepp Mayer do, great goalkeeper and glove maker. I had my satisfactions, I was number one of Borgo, the foothills part of Buonabitacolo (rivals were those of Casale), I played on the grass of the Collana stadium in Vomero, goalkeeper of Sannazzaro high school, I played soccer with brothers Mola (Marco was missing, probably because of his knee). My specialty was a killer ground level exit, usually alternated with a missed catch on a “falling leaf” style parabola. My son decided to follow my footsteps, filling me with pride. I swear, I didn’t influence him, he realized by himself that being alone between the posts arises you above, beyond the game.
Una bella settimana di allenamenti, con uscite il lunedì, martedì, giovedì e venerdì, incurante della pioggia, 8km, stretching e recupero. Sarà la mancanza di lavori, ma mi sento stanco…