Dopo l’ennesima nevicata ci ritroviamo io, Stefano e Gaia davanti al cancello divelto di villa Pamphili, chiusa per rischio caduta rami. Moltissimi padroni di cani non hanno resistito, e si sono intrufolati con i loro beniamini, c’è anche qualche runner, meno di quelli che mi sarei aspettato. Partiamo su una lastra di ghiaccio davanti al Bel Respiro e la tentazione è di lasciar perdere, ma poi si prendono le misure, si studiano le traettorie per passare dal brecciolino alla neve fresca, evitando i fondi più insidiosi. E’ esaltante, la neve sembra avere un ritorno molto elastico, ma forse l’effetto è dovuto al procedere a balzi, andando sulle punte molto più di quanto non si faccia di solito. Ci facciamo così i primi otto km, fino al Vascello e ritorno, passando per il lago. In salita mi prende l’ebbrezza, e faccio un paio di km di buon passo. Ma non finisce qui! Passiamo il ponte di ferro e ci facciamo il percorso “cross”, lungo la recinzione occidentale. Ogni tanto il tracciato è interrotto da grossi rami caduti, in un punto addirittura un intero pino ci sbarra il passo. Mi stacco dagli altri, prendo velocità lungo la valle degli aquiloni, raggiungo un altro gruppo di runner e li supero di slancio. Imparo a tenermi in equilibrio allargando le braccia! Siamo di nuovo al punto di partenza, è passata un’ora e venti. Oggi dovevamo fare una lunga, ma va bene così, torniamo a casa contenti… e quando ci ricapita una figata simile! – Never seen so much snow in Rome, you have to wait a quarter of century for the next storm, so Stefano, Gaia and I, challenge an exciting race on the pack!…