A giudicare dalla foto che ho trovato a Campo Felice, qualche mese addietro, il nostro Riccardo Zucchi corre l’albarace da almeno 30 anni e si mantiene sempre giovane. E quando non corre si allena sugli sci. Che invidia…
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Non Dirmi che hai Paura
Cari amici, vi scrivo queste due righe per dirvi che mi dispiace molto non essere presente dal Potente (dove il vino e l’atmosfera sono veramente pregevoli), perdere il Vivifiume (dove i topi ballano anche con le gattone rifondarole presenti) e neppure alla staffetta (su distanze che mi vedono – cito il past President – come uno dei più forti atleti di RP). Sono molto dispiaciuto e nonostante vada molto di moda, non è per il criterium in generale – ma solo per quella sana competizione che si instaura tra di noi. Sono giorni che non corro per cui evito figuracce. No, scherzi a parte sono stato piacevolmente impegnato con la famigliola e ora partiamo per una vacanzetta di un paio di settimane…. torneremo il 13 maggio. Volevo però segnalarvi un libro che mi ha fatto piangere molto (detto così non è proprio un piacere) che molto probabilmente molti di voi conoscono; il libro è di Giovanni Catozzella, edito da Feltrinelli, “Non dirmi che hai paura”. La storia di Samia, la ragazza somala che ha iniziato a correre giovanissima in mezzo alla guerra civile e poi è andata alle Olimpiadi di Pechino. Il libro parla dei suoi allenamenti, della vita familiare in quelle condizioni, dei suoi idoli, delle sue scarpe e della fascia per la fronte che le regala il padre per il suo compleanno, e poi parla del Viaggio (quello dei nostri “immigrati clandestini” per intenderci). Ve lo consiglio vivamente, e se volete aspettare il mio ritorno, ve lo presto. Un abbraccio
Pierluca
Aprica
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa esperienza “lumbard” di Pierluca:
Per lavoro passo due giorni in Lombardia.
Penso: bene potrò correre liberamente!!
MA gli impegni e il lavoro sono sempre pressanti.
Comunque oggi mi sono svegliato (presto come al solito ad Aprica (SO) circa 1200 mslm.
Il sole non sorgeva mai.
I tempi erano strettissimi e l’ansia da prestazione aumentava.
L’ansia da prestazione, mi conoscete, non era riferita alla corsa, ma alla presentazione in power point che dovevo, e devo, ancora finire per l’incontro di oggi.
Continuo a perdere tempo.
Insomma alla fine mi concedo quei 40 minuti prima che apra il bar dell’albergo per la colazione. Esco. Fa freddo.
Prendo subito delle strade in salita per riscaldarmi e funziona. Dopo qualche centinaio di metri però scopro che sono tutte imbiancate da neve, o meglio gelo. LA neve c’era già ieri sera ma le strade in mezzo al paese sono pulite.
Insomma alla fine la corsa avventura è stata piacevole. Pericolosa, sopratutto in discesa, ma piacevole.
In una delle tante salite ghiacciate incontro un vecchietto col bastone che arranca per salire. Lo saluto e quello mi fa: “Mi dovresti dare le tue gambe!” Io resto un pò spiazzato e gli dico: “Certo gliele darei volentieri, ma c’è un mio compagno che è molto più forte di me!”. Alla fine abbiamo fatto un accordo scritto per cui si prende le gambe del Novaro.
Buona giornata a tutti.