Tutti gli articoli di Andy War

Nato a Napoli nel 1965, ho passato l'infanzia tra gli USA e la Francia. Tornato in Italia mi sono messo a disegnare fumetti. I miei punti di riferimento sono Goldrake, Star Wars e Lucky Luke. Iscrittomi ad architettura, ho cominciato ad apprezzare il punk e l'ingegneria strutturale, nonché sono tra i fondatori di Sciattoproduzie. Dopo la laurea mi sono occupato di animazione digitale, podismo ed edilizia sanitaria. Vivo e lavoro a Roma, sposato con due figli.

Ottobre / October 2011

Un mese di allenamenti antelucani con apparente flessione delle prestazioni… – Early morning trainings and lowering performances…

Da segnalare la maratona a staffetta di villa Borghese… – I ran a relay race marathon…

L’ora degli amanti / Lover’s time

Time for lovers…

A quest’ora la città si sveglia, e ci sono alcuni cuori che battono forte… – At six in the morning city wakes up, and you can feel the heartbeats…

AM, Villa Pamphili. 13km FL. Ho affrontato il circuito attorno alla villa in senso anti orario (due giri, per la cronaca). Il salitone di via Vitellia è abbastanza impegnativo (allenante, direbbero altri), e ci sono alcuni passaggi un po’ rischiosi (in senso orario non me ne ero accorto, le macchine mi venivano alle spalle). Si dovrebbero tagliare un po’ di rami penzolanti dalle mura.

Nuovo circuito / New track

After the acqueduct… off we go!

Visto l’orario, invece che dentro Villa Pamphili, ci corro attorno. Sono quasi 4,5km precisi… – I’m defining this new “early morning track” all around Villa Pamphili. One of the landmarks is where the Acqua Paola acqueduct overpasses via Aurelia. That’s where I had to speed up my daily training…

AM, Villa Pamphili. 2km L, 1km (RG), 1km (L), 1km (RG), 1km (L), 500m (RG), 2km L (oggi non mi sono cronometrato per niente). Il tracciato parte dall’ingresso del Bel Respiro e gira attorno alla Villa in senso orario (domani voglio provare anti orario). Il primo km è sul marciapiede di via Leone XIII (abbastanza regolare, occhio ai rami degli alberi) e finisce a metà della rampa che porta sull’Aurelia Antica. Il secondo è appunto sull’Aurelia, non c’è marciapiede e si corre in banchina (occhio ad alcuni rovi penzolanti). Il terzo comincia dove c’è l’arco dell’acquedotto, con bei saliscendi. All’ingresso del Vascello si gira la boa e si percorre via di S. Pancrazio, fino alla rotatoria. Qui comincia il quarto km, con il discesone di via Vitellia. Poco dopo l’ingresso di via di Donna Olimpia, sul lato Villa, ricompare un marciapiede bello largo, purtroppo dissestato in alcuni punti. Qui comincia l’ultimo mezzo km di salita fetente, che ci riporta al Bel Respiro. A conti fatti i due terzi del percorso si fa in banchina, ma tra le sei e le sette il traffico è ancora moderato!

Tramvia / Tramway

Am I doin’ the right thing?

Mia moglie ha anticipato di un’ora l’inizio della giornata lavorativa, per cui ho deciso di allenarmi prima di svegliare i figli per la scuola. Dato che Villa Pamphili è impraticabile, sto cercando un circuito nel quartiere tranquillo ed illuminato… – As I’m training earlier in the morning, I must find an alternative to parks. I thought about the tramways, but am I doin’ the right thing?

AM, Monteverde. 45′ FL (abbastanza sostenuto).

Al Campo / On the track

It’s incredible the amount of air that top runners can manage…

Finalmente al Paolo Rosi (Acquacetosa) per allenarsi in pista. Presenti tantissimi di Rifondazione, alle prese con i vari corsi. Ci alleniamo solo io e mio fratello Ugo, con cui faccio riscaldamento e defatigamento, lasciandolo solo a fare i suoi lavori a cui comunque non mi azzardo a partecipare… – Finally on the race track. I train with my brother Ugo, he talks almost continuously. It’s incredible the amount of air that top runners can manage…

AM, Paolo Rosi. 4 x 500 (1’46, ?, 1’48, 1’52), 400 (1’23). I cinquecento li ho corsi sul bordo esterno (il cosiddetto pistino), l’ultima ripetuta sull’anello interno (notevolmente usurato). La giornata è bella e calda, il campo è molto accogliente ed è piacevole ascoltare le chiacchiere dei runners…

Elicottero / Helicopter

Walter, un compagno di squadra, è di stanza su una piattaforma petrolifera al largo delle coste africane. Per tenersi in forma si allena sul ponte di atterraggio dell’elicottero, un rettangolo 15×15 senza parapetto e a 40m di altezza. Per fare un km in velocità deve percorrere 20 giri inclinato verso l’interno. – Walter, a team mate, is working on an offshore rig. He trains on the helicopter landing deck, running round 20 times/km…

PM, Villa Giuseppina. 3km FP (13’18), STR, 1km (3’34), R, 1km (3’54). Il mio circuito ha un raggio ben maggiore di quello di Walter, ma con saliscendi e curve a gomito. Oggi record della pista, che mi ha tagliato le gambe per il resto dell’allenamento.

Risparmio energetico / Energy savings

Good principle, useless application…

Una nota marca di automobili giapponesi il cui nome comincia con Toy, si sta facendo pubblicità a villa Pamphili tramite uno stand di automobili ibride di cui una aperta come una cozza per vedere dentro come è fatto il motore. E’ assurdo che i runner sprechino ogni anno MW di energia per loro diletto (o peggio per calare di peso!), energia che potrebbe essere riutilizzata a fini ben più utili del mero sollevamento polvere. – A stand with hybrid cars showing in villa Pamphili gave me the idea for this energy saving trademill. Principle is good, while application is useless…

AM, Villa Pamphili. 2km FL, R, 6km (media 4’28), R, 2km FL. Doveva essere tutto un fondo medio, ma la parte centrale l’ho affrontata con impegno.

Handycap

That’s why Italy is handycapped on the Global competition…

L’immagine è ispirata ad un’intervista a Diego Abatantuono pubblicata sul Venerdì di Repubblica. L’attore dice più o meno testualmente: “Se un vignettista dovesse ritrarre le difficoltà dell’Italia a competere nell’agone internazionale, dovrebbe disegnare un corridore con un prete in groppa…” Detto fatto, caro Diego… – This one was inspired by an interview of actor Diego Abatantuono. It shows why Italy is handycapped in global competition…

AM, Tarquinia. 3km FL, STR, 3.8km (media 4’15), R, 1.8km in progressione (media 4’23), 2km FL, STR.

Una buona media senza ammazzarsi, il fresco fa sentire i suoi benefici.

Ponti su ponti / Bridge on a bridge

Bridge on a bridge…

La ciclabile della Magliana offre uno spaccato di degrado indescrivibile. Io la intercetto all’altezza di Vicolo dei Grottoni proseguendola verso sud. Si costeggia il quartiere della Magliana con vista su edifici abbandonati e depositi di materiale ferroso, poi si attraversa il fiume sul viadotto trafficatissimo. Dopo il triste spettacolo dei campi nomadi abbandonati si sale su via del Cappellaccio, costellata di costruzioni abusive e porcilaie. All’intersezione con via del Mare / Ostiense uno spettacolo surreale: il ponte romano sul Vallerano (fetido rigagnolo) è ricoperto dal cavalcavia in cemento. Tra le due strutture rimangono una cinquantina di cm, sufficienti per avanzare carponi sull’antico basolato. – The southern branch of the Tiber cycle track displays an extremely degraded urban landscape. One of it’s topics is the roman bridge on Vallerano creek, layered under a concrete overpass. Couldn’t they build the overpass just ten meters away?

Il ponte romano è sotto le nostre ruote! / Roman bridge is just under our wheels!

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Dentro il vulcano / Inside the volcano

Quello di Vico è uno dei laghi vulcanici laziali. L’anello stradale attorno al lago misura quasi 21km, ed ospita una mezza maratona tradizionalmente considerata difficile… – Vico is one of the volcanic lakes around Rome. Roads around the lake are best suited for a “hard” half marathon…

 

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Non so esattamente perché ho scelto di correre questa gara, pur avendo fatto un paio di fondi da 20km a luglio non arrivavo particolarmente preparato all’appuntamento. Un po’ mi attirava l’ambientazione (bellissima), un po’ volevo battere il mio record sulla distanza (1h50′) conseguito in un momento di non particolare forma fisica. Al mattino prendo il pettorale e incontro un po’ di compagni di squadra, Fabio e Quirino che preparano la Maratona di Venezia, Stefano, con cui ho raffazzonato la preparazione. Alla partenza me li lascio alle spalle e sgomito per risalire di posizioni. Dal terzo km setto la velocità a 4’50, bisogna risparmiarsi, data la calura. Un po’ più avanti incrocio un altro compagno di squadra in evidente difficoltà, Stefano Conti, che ha affrontato la competizione con spirito garibaldino (complice il berretto rosso). Ci salutiamo, io mi sento ancora in forze. Verso metà gara sono costretto a rallentare, affrontiamo delle salite lunghe e costanti, battute da un sole feroce. Al 15°km comincio ad essere in seria difficoltà, un tratto di sterrato mi ha riportato alla mente le fatiche del trail. Fortunatamente riesco a sfruttare al meglio il ristoro, raffreddandomi e bevendo sali minerali: mi sento miracolato! Un po’ più avanti mi raggiunge Giovanni Salvatori, un amico triatleta di Fabio e Quirino, ci tiriamo un po’ su e cominciamo a fare staffetta. Il percorso si fa strepitoso, forti saliscendi all’ombra di alberi secolari! Sento le gambe a pezzi, ma resisto grazie alla compagnia e con il pensiero di essere il primo della squadra. All’arrivo sono distrutto, mi metto culo a terra e mi levo le scarpe.

All’indomani sorpresone: c’era un altro rifondarolo, Marcello, che mi ha preceduto di due minuti, anzi, può avermi superato di slancio in qualche punto del percorso, visto gli intertempi! La delusione è mitigata da un altro dato: rispetto ad Ostia lui ha perso nove minuti, io ne ho guadagnati quattro!