Non c’era solo Rebibbia la scorsa domenica, la Vivicittà si è disputata contemporaneamente in 45 città italiane, tra cui Frascati (classifica). Qui di seguito una cronaca di Marcella.
Marcella
Domenica 12 aprile, mentre un nutrito gruppo di rifondaroli era in carcere a partecipare alla vivicittà Rebibbia, un gruppo più ristretto, ma molto pimpante si recava a fare una gita ai castelli per partecipare alla Vivicittà Frascati. Presenti all’appello:
- Marco Novaro
- Stefano Conti
- Andrea D’Agostino
- Davide Capizzi con la famiglia al completo e Diego che partecipa alla non competitiva
- la sottoscritta.
E’ una bella giornata di sole, temperatura giusta, si parte dalla piazzetta nel centro di Frascati, il percorso si articola in tre giri, passando per la villa (Torlonia?), le viuzze del centro in salita e discesa con tanto di sanpietrini che sotto i piedi si sentono tutti. A un certo punto si passava vicino a un bar che faceva dei cornetti con un profumo così intenso che ti saresti fermato un attimo per mangiarne uno… La parte più bella per me era a circa metà giro, quando ti si apriva il panorama dall’alto di Frascati con una vista incantevole, e per giunta leggermente in discesa che male non ci stava. Del prode gruppo di Rifondaroli Marco parte subito fortissimo, seguito da Davide, poi, molto dietro ci siamo io, Stefano e Andrea, corro con la musica, mi godo il paesaggio e i miei pensieri e non mi preoccupo gran che della posizione. All’ultimo giro sto ancora davanti a Stefano e gli dico: “ma quand’è che mi superi?”. Quando appunto mi raggiunge Stefano al passaggio dell’ultimo giro, vediamo Marco che taglia il traguardo velocissimo. Penso: “ma quanto cacchio è andato veloce? addirittura ci ha doppiato!”. In realtà l’ultimo giro non prevedeva di ripercorrere il salitone che porta in cima alla Villa (quindi non ci aveva doppiati). Me ne accorgerò all’arrivo, mi sentivo ancora bene, ma pensando al salitone e a quanto l’avevo sentito sulle gambe il giro precedente, decido che avrei allungato alla fine per cercare di riprendere una donna davanti a me. Mi dirigo quindi insieme a un altro podista verso la salita, ma mi dicono che no, eravamo arrivati. Decidiamo entrambi di fare un mega sprint e arrivo ridendo e non troppo stanca.
Alla fine Marco è sul podio come terzo di categoria a pochissimi secondi dal secondo e dal primo e si conquista un pacco gara dove oltre ad un utilissima confezione di bagnoschiuma c’è anche una maschera veneziana in miniatura con tanto di piume azzurre da attaccare al frigo (ma dico come cacchio gli è venuto in mente a Frascati!).
Poi è il turno della non competitiva e Dieghino parte trottando con il papà.
Ce ne torniamo tutti a Roma con l’unico rimpianto di non esserci fermati in una fraschetta a mangiare vino e porchetta!